Ad ammetterlo è il prefetto Antonio Reppucci, alla guida della città dal novembre 2022 quando l’amministrazione comunale è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Reppucci ha ammesso le difficoltà finanziarie del Comune intervenendo in una discussione sulla ex casa di riposo Tosi. Si tratta di un edificio di proprietà comunale concesso ai privati ma lasciato in stato di completo abbandono e degrado.
Un utente ha infatti postato le foto sia dell’interno, dove si evince che qualcuno l’ha occupata, sia dell’esterno, con immondizia e rovi. L’edificio era stato oggetto di un intervento di bonifica quasi cinque mesi fa.
La ex casa di riposo Tosi
Nei mesi scorsi vi era stato anche un sopralluogo a cura di due gruppi finanziari che avevano espresso interessamento per rendere operativo e funzionale il sito. Gli interessati successivamente avevano rinunciato, alla luce del ritenuto notevole investimento finanziario per recuperare e rivitalizzare il manufatto, nel rispetto delle finalità esistenziali. Così aveva spiegato a dicembre la Commissione prefettizia di Nettuno.
Da anni il manufatto denominato ex casa di riposo comunale Tosi a Nettuno – struttura di quattro piani per complessivi 1.700 mq – versa in grave stato di incuria e abbandono, accessibile a chiunque. Questa situazione è stata ripetutamente denunciata da associazioni di varia espressione e dagli abitanti che vivono nelle adiacenze, preoccupati per la situazione igienico-sanitaria e per la sicurezza pubblica. Come è emerso da verifiche della Polizia Locale infatti in quella struttura trovano rifugio notturno improvvisato persone, soprattutto extracomunitari.
I debiti del Comune di Nettuno
«Sono in corso trattative con una fondazione per recuperare il sito e farlo funzionare con fini assistenziali sociali», ha spiegato il prefetto Reppucci, che però è andato oltre illustrando la situazione finanziaria dell’ente.
«Per il resto il Comune è un gravi difficoltà – precisa – con un debito già maturato per un milione e mezzo di euro (Enel 2015/2016, risarcimento ditta incaricata di costruire la piscina che ha vinto la causa) da pagare a breve e che potrebbe determinare il dissesto del comune».
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