«Ci domandiamo come sia possibile che tutto ciò resti impunito, che non ci sia modo, nonostante segnalazioni anche di targhe e vetture che scaricano, di far rispettare le leggi», ha scritto il comitato il Comitato pubblicando le foto del degrado.
Colpa delle istituzioni? Non solo…
Il problema non è tanto la mancanza di controlli, quanto l’inciviltà delle persone e i cittadini che, pur sapendo chi è stato, restano in silenzio e si voltano dall’altra parte. Non si può solo scaricare la colpa sui Comuni. Il concetto è stato ribadito anche dal Commissario straordinario di Nettuno.
Scrive il Commissario:
«Contro barbari ed incivili purtroppo non è facile avere la meglio… bisogna fare fortemente fertilizzare senso civico e spirito comunitario per una società sensibile sui temi della preservazione ambientale, e magari parlare di più nelle famiglie, nelle scuole, nelle parrocchie delle regole della convivenza civile (non rompere, non sporcare, non sostare dove e’ vietato, rispettare prossimo ed ambiente, non fare abusivismi edilizi e commerciali)».
I cittadini non si voltino dall’altra parte
«Se non consideriamo una piazza, un giardino, un parco come una appendice delle nostre case non eleveremo mai il senso di civilta e di qualità della vita. Certo il Comune deve fare di più e sta cercando di farlo… però anche più partecipazione, meno silenzi, inerzia, quieto vivere, voltarsi dall’altra parte a Nettuno, come altrove sono importanti per aiutare i poveri Comuni, bersaglio di lamentazioni e censure non sempre giuste e meritate… più alleanza cittadini e Comune per costruire una società più coesa, solidale, pulita e con migliore vivibilità».
Leggi anche: Nettuno dichiara guerra alle discariche abusive: telecamere per 166 mila euro
Il suggerimento del Direttore de Il Caffè
Come abbiamo già suggerito a diversi sindaci potrebbe esserci uno strumento che davvero spaventi i potenziali ‘zozzoni.
La lotta a questi zozzoni è difficilissima, perché le leggi sulla privacy non permettono di mettere fototrappole, ovvero si possono mettere telecamere, ma queste devono essere chiaramente indicate da cartelli. E se lo zozzone arriva nel suo posto preferito dove scarica da anni le sue porcherie e vede il cartello che indica la presenza di una telecamera, semplicemente cambia posto.
Tant’è che scovarli è difficilissimo. Ma qualche volta ci si riesce. A questo punto scatta la multa.
Il problema è che il rischio di una semplice multa non basta a dissuaderli. Anche pagando una multa, resta a loro la convenienza economica di non pagare la tassa per anni.
Diverso sarebbe se il conto da pagare fosse molto più alto. Ed ecco il nostro suggerimento.
Lo ‘zozzone’, ovvero colui che riempie il territorio di sacchetti pieni di suoi rifiuti, è certamente una persona che ha uno scarso senso civico. E se non paga la Tari è molto probabile che evada tutto ciò che riesce ad evadere: altre tasse comunali, o automobilistiche o chissà cosa altro.
La proposta anti-‘zozzoni’
Ebbene, la proposta è quella che quando viene scoperto uno zozzone, la macchina amministrativa inizi su di lui una serie completa di accertamenti. Accertamenti su tutto. Sulla casa, andando a misurare anche i reali metri se corrispondono a quanto dichiarato; l’automobile, con tutti i controlli del caso; le sue dichiarazioni dei redditi, col un controllo accurato di tutte le voci. Insomma, un vero e proprio check up erariale. Altro che (piccola) multa per il sacchetto buttato.
Inoltre, vista la difficoltà di coglierli sul fatto, si potrebbe creare una squadra (bastano due persone, secondo un assessore che ha fatto questa cosa) che vada in giro a controllare il contenuto dei sacchetti gettati a bordo strada.
Con un’attenta attività investigativa, spesso dai rifiuti si riesce a risalire al proprietario del contenuto. Questa non può essere utilizzata come prova per multarlo, perché non è stato colto sul fatto, però potrebbe essere il motivo per far partire nei suoi confronti quel check up erariale di cui appunto parliamo.
Magari i commissari potrebbero organizzarsi in tale modo, oltre a fare (giustamente) appello ai cittadini.