Si sente fortunato a vivere in Italia: “Se fossi lì – dice Oleh – non potrei fare la vita che faccio, non potrei nemmeno correre”.
Perché la grande passione di Oleh è la corsa. Ma non la gara, l’agonismo, bensì correre da solo, per ore, anche sotto il sole, per decine di chilometri.
“Non corro le classiche maratone, non faccio gare, perché non mi interessa l’agonismo – dice Oleh, quasi scusandosi -, mi piace correre da solo, con me stesso, sentire il mio corpo e la realtà che circonda i miei passi.
Corro indossando una collana di legno, che sbatte sul mio corpo allo stesso ritmo dei miei passi. Correre 42 chilometri da solo mi dà molto di più che partecipare a una maratona.
Non metto nemmeno le cuffie. Magari la musica mi aiuterebbe dandomi un po’ di dopamina, ma perderei il resto.
Quando corro è sempre una sfida con me stesso. Mi piace mettermi alla prova, per questo scelgo anche le ore assolate. Non è agonismo. È una ‘corsa consapevole‘, così mi piace chiamarla”.
Una idea pro-Ucraina
Oleh è in Italia da tanto tempo. Iniziò a studiare dalla terza elementare, ora non ricorda nemmeno più la lingua della sua terra natia. Ma questo non vuol dire che non senta il dramma che sta vivendo l’Ucraina.
“Ho visto su Instagram alcune foto e video della città da dove provengo, piena di macerie. Immagini davvero drammatiche.
Mi sono reso conto che non ho fatto davvero nulla per aiutare la mia terra d’origine. Allora ho pensato di fare qualcosa. Ma cosa? So solo correre!
E allora mi è venuto in mente di fare una corsa, da Nettuno ad Ostia, sono circa 50 chilometri. Una ultramaratona che richiami magari un po’ di attenzione sul tema della pace in Ucraina, magari associandoci anche una raccolta fondi per aiutare. L’idea della raccolta fondi in realtà è un suggerimento di mia madre, a cui è piaciuta la mia idea, mi sostiene.
Un’idea che mi è balenata questa estate. Ho scritto allora a tante persone e associazioni, per cercare chi mi potesse appoggiare, aiutare e consigliare. Una associazione, ‘Sport Senza Frontiere‘ mi ha contattato, appoggiando la mia idea. Ora stiamo lavorando insieme per definire bene il progetto”.
Il progetto dell’Ultramaratona
L’idea di Oleh sta dunque prendendo forma. Lui è bravo a correre, per ore, anche sotto il sole. E questo farà. Gli altri lo stanno aiutando per il resto.
“Ho pensato di correre da Nettuno ad Ostia. L’associazione si sta dando da fare per cercare di legare all’iniziativa una raccolta fondi, per aiutare un progetto denominato “Emergenza Ucraina”, che assiste 15 bambini fin dallo scoppio della guerra (clicca qui per vedere l’iniziativa).
I ragazzi di Sport Senza Frontiere mi stanno aiutando davvero tanto, li devo ringraziare”.
Molte cose sono state già definite, altre Oleh le sta discutendo con gli amici dell’associazione. Comunque la sua voce è molto decisa, quando parla del suo progetto. È sicuro che riuscirà a partire ed è altrettanto sicuro che riuscirà ad arrivare.
“Sono circa 50 chilometri, da Nettuno ad Ostia. Sono scuro di farcela, ho già corso quella distanza.
Abbiamo già fatto un programma di massima. Il giorno scelto è domenica 6 ottobre, se il tempo lo consente.
La partenza dovrebbe essere intorno alle ore 11 da Piazza San Rocco a Nettuno. L’arrivo è al pontile di Ostia. Dovrei impiegare tra le 5 e le 6 ore. So che dovrò correre sotto il sole, ma non lo temo, lo faccio spesso, per lunghissimi tratti.
Il percorso lo conosco bene perché fino a 5 anni fa abitavo ad Ardea, in zona Nuova Florida, e conosco benissimo le strade del litorale, ci ho già corso diverse volte. Ho pensato anche di portare una videocamera che filmi tutto l’evento. In questo mi sta aiutando un mio amico videomaker”.
Vuoi correre con Oleh?
Oleh ha pensato anche che se qualcuno volesse accompagnarlo per qualche tratto per lui sarebbe una gradita compagnia.
Vengono alla mente le scene del film Forrst Gump, quando il protagonista inizia a correre per gli stati dell’America e non si ferma più, con numerosi ‘adepti’ che lo seguono ispirati da quelle che pensano siano le sue motivazioni.
Ma Forrest in realtà di motivazioni non ne aveva: “Volevo solo correre” dice in una celebre battuta. Correrà per 1170 giorni e 16 ore, fermandosi improvvisamente nel bel bezzo del deserto e dicendo la famosa frase: “Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa”.
Oleh in realtà di motivazioni ne ha da vendere. Anche lui vuole correre, ma lo fa anche per una causa ben precisa.
Chi volesse potrà accompagnare Oleh, ma solo in alcuni tratti, quelli dove la presenza di piste pedonali o marciapiedi lo permettono. Sono 3 i punti previsti nel percorso Nettuno-Ostia.
Sulla pagina dedicata all’iniziativa saranno poi inserite tutte le informazioni del caso.
Pagina dedicata: Oleh corre un’Ultramaratona x Sport Senza Frontiere
Oleh e il futuro
Oleh mi confida di sentirsi allenato, il lato sportivo dell’evento non lo preoccupa. Ma per riuscire a portare vantaggi alla sua terra d’origine ha bisogno di aiuto in tutte le questioni collaterali. Infine mi confida che forse una gara in futuro la farà, l’unica che lo stimola, la 100 chilometri del Passatore, da Firenze a Faenza.
“Vorrei correrla l’anno prossimo. Una bella sfida. Perché la cosa più bella della corsa è sentire i propri passi, il proprio corpo. È sempre una sfida con se stessi”.
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