Brutta avventura per un bimbo di due anni, ricoverato nei giorni scorsi con una ustione di secondo grado ai piedini dopo essere affondato in spiaggia sulla brace ancora viva di uno dei falò di ferragosto. Il piccolo era andato in spiaggia a Torvaianica, su lungomare delle Sirene, insieme ai genitori nel pomeriggio del 15 agosto. Giocando è finito sopra i resti di un fuoco acceso la notte precedente, che qualcuno aveva solo ricoperto con la sabbia. I carboni infatti erano ancora incandescenti e hanno letteralmente “cotto” i piedi del piccolo Jacopo. A raccontare la vicenda sui social network, ad alcuni giorni di distanza e dopo le cure in ospedale, è il papà del bambino. Le sue parole hanno suscitato solidarietà e rabbia verso chi, invece di spegnere il falò (un’attività di per sé vietata), lo ha solo coperto lasciando che la brace continuasse a bruciare indisturbata fino al giorno dopo. Passato lo spavento, ora Jacopo ha i piedi completamente fasciati e di guarigione completa si potrà parlare solo tra diverse settimane, ma il peggio è passato.
“Quello che è accaduto dimostra che l’appello diffuso prima di ferragosto era sensato e voleva scongiurare proprio questo tipo di incidenti. A pagare le spese dell’idiozia di pochi incivili questa volta purtroppo è stato un nostro piccolo concittadino. A lui e ai suoi genitori va un caloroso abbraccio e l’augurio di una pronta guarigione”, ha affermato il sindaco di Pomezia Fucci.
20/08/2017