Professor Aiuti, siamo di fronte a un eccesso di allarmismo o il problema è serio?
“Non vedo allarmismo, è giusto che i cittadini collaborino con le autorità sanitarie per ridurre il rischio. A Roma sono stati accertati diversi casi ed è probabile che nei prossimi giorni ce ne saranno altri. Nel luglio del 2007 (nella zona di Ravenna, ndr) all’inizio erano 5/10 casi poi sono arrivati a 250. Visto che il clima è ancora abbastanza caldo è giusto fare un’informazione corretta. Io sono sempre per la prevenzione delle malattie infettive”.
Che tipo di malattia è la Chikungunya?
“Non grave e non mortale nella maggior parte dei casi, ma c’è il problema della cronicità, ha un inizio acuto e c’è un 10% di persone che può avere malattie emorragiche. Inoltre c’è il problema delle donne in gravidanza da tutelare, dei neonati e degli anziani”.
Giusto bloccare le donazioni?
“È corretto il blocco delle donazioni ma non ha senso farlo solo nel 25% della città, perché le zanzare si spostano di 100-200 metri, ma i cittadini si spostano per chilometri. Quindi andavano bloccate le donazioni in tutta Roma facendo un appello alla popolazione italiana per sopperire a questa grave carenza”.
Quindi non ha senso parlare di quartieri a rischio?
“Esatto, le persone si muovono, tanto è vero che da un quartiere il focolaio si è spostato in un altro”.
Ci sono state polemiche per presunti ritardi del Campidoglio nella disinfestazione. Cosa ne pensa?
“In queste situazioni bisogna essere rapidissimi, non si può perdere tempo. Le disinfestazioni devono essere fatte bene, con vari cicli, per ridurre il rischio del 50%, ma il restante 50% rimane. Inoltre bisogna invitare anche i privati a farle altrimenti è tutto inutile. Si continuano a prendere delle decisioni parziali, provvisorie”.
Consigli per i cittadini?
“I cittadini devono evitare le zone dove ci sono acquitrini e soprattutto usare repellenti per le zanzare soprattutto se si trovano vicino a laghi, ruscelli o corsi d’acqua”.