Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, chiede all’assessore Hausmann interventi immediati e risolutivi per tutelare le coltivazioni di oliva itrana nel territorio pontino, nel Comune di Rocca Massima. «Le coltivazioni di oliva itrana nel Comune di Rocca Massima – si legge nella nota inviata alla stampa – sono a rischio. Come ogni anno queste colture di pregio, che rappresentano una eccellenza nella provincia di Latina e nel Lazio, sono oggetto di vere e proprie devastazioni da parte degli storni che danneggiano in modo irreparabile le colture olivicole locali che rappresentano la principale fonte di sostentamento per gli agricoltori. Su sollecitazione del sindaco di Rocca Massima, Angelo Tomei, ho inviato una nota all’assessore regionale all’agricoltura, Carlo Hausmann, chiedendogli, considerato che a quanto risulta nel calendario venatorio della Regione Lazio 2017 – 2018 lo storno rientra tra le specie non cacciabili, nell’immediato di valutare la possibilità di modificare il calendario venatorio regionale 2017 – 2018 inserendo lo storno tra le specie cacciabili consentendo ai cacciatori di poter, senza trasgredire a quanto previsto dalla norma, l’abbattimento di questa specie, anche all’interno degli oliveti, contribuendo ad attuare un’azione di contenimento della loro diffusione. E, contestualmente, considerato che tale specialità di olive raggiunge la massima maturazione nei mesi di febbraio e marzo periodo in cui risultano essere più incisivi gli attacchi da parte degli storni che devastano colture e raccolti, chiedendogli di attivare tutte le procedure necessarie per assicurare, a chiusura della stagione venatoria in corso il 31 gennaio 2018, l’avvio di un programma di abbattimento controllato degli storni assicurando agli agricoltori di non vedere andare in fumo anche quest’anno il frutto dei propri sacrifici e del proprio lavoro. Si tratta di interventi non rinviabili: gli storni distruggono interi oliveti, mangiando le olive e danneggiando le piazzole di raccolta del frutto mandando in fumo mesi di lavoro e sacrifici nonché il futuro stesso di intere aziende agricole”.
11/10/2017