È stata firmata nei giorni scorsi la convenzione urbanistica tra il Comune di Pomezia e i proprietari dei terreni di Campo Ascolano. L’atto consente al Comune di acquisire 90.464 mq di aree destinate ad uso pubblico e 33.772 mq di aree verdi di interesse archeologico. «Abbiamo già avviato la progettazione di una nuova scuola e di un centro sportivo», annuncia il sindaco di Pomezia, che spiega come «Ora i residenti potranno avere servizi, parcheggi e aree verdi come chiedono giustamente da anni e anni». La firma della convenzione mette fine a una questione che va avanti da oltre 30 anni e per cui i residenti di Campo Ascolano chiedevano da tempo un interessamento da parte del Comune. «L’ultima variante al Piano Particolareggiato Esecutivo di Campo Ascolano è stata deliberata dal Comune di Pomezia nel 2009 e approvata dalla Regione Lazio nel 2013 – spiega l’assessore Giuliano Piccotti – L’attuale Amministrazione ha apportato ulteriori modifiche migliorative al piano urbanistico ottenendo la cessione di oltre 30mila mq di aree verdi riconosciute di interesse archeologico. L’accordo con le proprietà prevede la cessione delle aree in piena e totale gratuità, ovvero senza voler ottenere in cambio dal Comune di Pomezia nessun corrispettivo. Inoltre vengono donati al quartiere di Campo Ascolano 300 alberature di tipo Quercus Ilex la cui piantumazione inizierà domenica 19 novembre in occasione della giornata “1000 alberi in più per Pomezia”».
Esulta, finalmente, il comitato di quartiere: «Dopo decenni di immobilismo e quattro anni e mezzo in cui i cittadini e il Nuovo Cdq hanno prodotto riunioni, studi, sollecitazioni, manifestazioni e raccolte firme, Campo Ascolano avrà finalmente ciò che attende da anni», scrive il Nuovo comitato di quartiere Campo Ascolano sulla propria pagina facebook. «Il primo lento passo è stato finalmente fatto dall’Amministrazione comunale portando a compimento questo fondamentale risultato: andiamo avanti! Chiediamo ora di coinvolgere i cittadini e le associazioni del territorio, per capire insieme quali soluzioni possono ottimizzare questa vittoria collettiva e renderci partecipi nelle decisioni che riguardano il nostro futuro».