LE TESTIMONIANZE DI CHI ASPETTA IL BUS IN STRADA
Se si attraversano tutti i 100 km e più di questa strada e ci si ferma di proposito a guardare in tutte e due le direzioni di marcia, si potrà notare la presenza di gruppetti di persone ferme in coincidenza di bivi o di svincoli, senza una pensilina ma esposti completamente ai rischi che la strada comporta. Poche. Perché a causa della pericolosità i pendolari evitano queste fermate. Ed è così da sempre purtroppo. “Pur di non aspettare l’autobus sulla Pontina, in mezzo alla strada, aspetto mezz’ora nel centro di Aprilia per raggiungere Latina – spiega una ragazza che conosce bene la questione -. Le volte che l’ho fatto sono morta di paura perché le macchine mi sfrecciavano davanti a pochissima distanza e mi suonavano il clacson. Per una donna è pericolosissimo”. Non è l’unica testimonianza della pericolosità delle fermate Cotral sulla Pontina. “Faccio il guardiano e vado a lavorare ovunque – dice un signore alla fermata in corrispondenza dell’azienda Abbvie, nel territorio di Aprilia -. L’unico mezzo che posso prendere è questo, ma d’inverno se piove dove mi riparo? – ci chiede con occhi perplessi -. Esco di casa asciutto e arrivo a lavoro tutto bagnato. Per non parlare del fatto che spesso gli autobus non passano, le corse saltano e passo ore sul ciglio della strada”.
«SONO PERICOLOSE, QUASI NESSUNO LE UTILIZZA»
Da quanto viene riferito dal segretario provinciale di Latina della Faisa- Cisal Giuliano Errico, le fermate sulle strade regionali sono più o meno tutte pericolose per via della loro collocazioni e dello stato precario in cui versano. Le problematiche sono davvero tante e si estendono, oltre che sulla Pontina, anche su molte altre zone della provincia di Latina compresa la via Migliara e la via Appia. A rendere insicura l’attesa sono l’assenza di paline, ossia i pali con la scritta Cotral, le strisce gialle per terra che delimitano lo spazio di fermata del bus con apposita segnaletica e le pensiline, completamente inesistenti. Praticamente si viaggia in cattività senza uno straccio di sicurezza e alla mercé della strada. “Negli anni passati abbiamo scritto all’azienda facendo delle denunce specifiche senza mai trovare soluzioni – chiarisce il segretario -. In particolar modo è stata segnalata alla Regione Lazio la pericolosità della fermata di Castel Romano che non rispetta i due codici della strada: il 147 e il 148, ma soprattutto perché grava un problema di natura igienico sanitario a causa della presenza dei rom. Purtroppo a questa segnalazione non è seguito alcun intervento risolutivo poiché si crede di aver ottemperato ad ogni mancanza”. Anni indietro il sindacato ha anche fatto un esposto all’azienda sulle condizioni delle altre fermate sulla Pontina senza paline né spazi di fermata. «Inoltre – continua Errico – molte fermate sulla Pontina sono vuote perché la gente le trova pericolose e trova soluzioni alternative piuttosto che aspettare nella più totale insicurezza in mezzo alla strada». Intanto, nell’attesa che vengano ripristinate le condizioni di sicurezza i pendolari continuano ad aspettare gli autobus sotto la pioggia, seduti sul ciglio della strada e magari con un giornale sulla testa, mentre le macchine gli passano davanti ad alta velocità.
Augusta Calandrini