La lettera di Imperia Zottola, capogruppo del Partito Democratico di Pomezia:
“Egregio Direttore,
Il 16 luglio 2016, e’ stato organizzato un Convegno per la presentazione dell’Associazione “INIZIATIVA DEMOCRATICA”.
A questo Convegno sono intervenuti:
– Dott. Angelo CAPRIOTTI – Direttore di tre Giornali locali.
– Il Signor Antonio MANISCALCO – Presidente dell’Associazione “POMEZIA RIPARTE ADESSO”
– Signor Antonio PELLONE – Presidente Provinciale Confcommercio
– Il Geom. Roberto Mambelli – Capogruppo del PSI di Pomezia
Tengo a precisare che io, ho partecipato a quel convegno perche’ invitata dal Presidente dell’Associazione “INIZIATIVA DEMOCRATICA” Signor Andrea TONELLI , che ricopre la carica di Presidente.
E dunque, non era affatto una riunione della corrente Astorre, come sostiene il vostro Giornalista, sull’articolo postato on-line, oggi, 5 ottobre 2016.
La sottoscritta, Capogruppo del Partito Democratico di Pomezia, non aderisce a nessuna corrente.
Il mio punto di riferimento , oltre al mio Segretario del PD locale, e’ il Segretario Nazionale del mio Partito e tutti i Dirigenti Locali, Regionali e Nazionali.
Il mio Partito e’ un Partito Democratico e, a differenza di altri Partiti, non ha ne’ capibastone e ne’ correnti.
Trovo alquanto scorretto e disinformato il comportamento del vostro giornalista. Mi dispiace solamente che avevo una grande stima della Vostra testata”.
La lettera di Antonio Maniscalco, ex assessore di Pomezia e presidente dell’associazione “Pomezia Riparte Adesso”:
“Egregio direttore,
ho avuto modo di leggere sul Suo giornale on-line l’articolo a firma di Martina Zanchi che fa riferimento all’iniziativa del Senatore Astorre: “Grillini tremate! il “vecchio” Pd di Pomezia va a lezione di Facebook”, del 5 ottobre u.s.
Ebbene, entrando nel merito del suddetto articolo non ho potuto fare a meno di notare che la Sua “giornalista”, evidentemente scarsa conoscitrice della geografia politica di Pomezia, ha erroneamente confuso, spero almeno involontariamente e ignorantemente, il convegno pubblico del 15 luglio 2016 che trattava alcune le problematiche urbanistiche del nostro territorio con “un’iniziativa di una corrente del Pd” , accumunando peraltro soltanto il mio nome a tesserati del Partito Democratico di Pomezia e, ad una sola parte dei consiglieri comunali dello stesso Pd.
Preciso in particolare che la suddetta riunione, alla quale ero stato invitato in qualità di rappresentante dell’associazione culturale “Pomezia Riparte Adesso!”, insieme ad altre persone che rappresentavano altre associazioni, era stata organizzata dal sig. Andrea Tonelli dall’Associazione “Iniziativa Democratica” di Pomezia.
La cosa peggiore però e che nell’articolato del pezzo “giornalistico” sono state fatte strumentali allusioni a dir poco denigratorie di alcune persone politiche di questa Città, usando una dialettica e frasi sibilline, oltre ad appellativi poco garbati, a mio avviso, chiaramente riconducibili alle persone inserite nella didascalia sottostante la foto dell’articolo, e quindi anche della mia persona.
Ad esempio sono state usate frasi come: “per aiutare anche i più “attempati” del partito a maneggiare i social con destrezza”, oppure “spiegare al senatore dem che la credibilità di un politico, sul web, non nasce solo perché ha scoperto come postare una foto o come mettere un like.”, e “Servono le idee, ma soprattutto le storie e le persone.”, ed anche “Sotto l’ala protettiva di Bruno Astorre a Pomezia si sono riparati tutti quei politici locali che la segreteria di Stefano Mengozzi, con fortune alterne, ha cercato di far fuori (politicamente, s’intende). A certi vecchi uomini di partito non andò giù quel documento voluto da Mengozzi che mirava a impedire a chi aveva già avuto ruoli amministrativi di ripresentarsi alle elezioni nella lista del Pd”, ed infine “a personaggi a cui l’opinione pubblica, più o meno giustificatamente, ha appioppato ingloriose etichette, non basterà di certo la patente social a rifare il “look”.
Tutte frasi, a mio avviso di una particolare asprezza politica, potrebbero dare ai lettori la possibilità di associare il nome di Antonio Maniscalco ad alcuni gravi fatti politici accaduti negli anni passati nel nostro Comune, ed in particolare a quanto di più grave accaduto con la tangentopoli pometina del 2001.
Per avvalorare quanto da me espresso, voglio precisare inoltre che al convegno in oggetto erano presenti anche altri importanti personaggi politici e non che la Sua “giornalista” conosce perfettamente, come: il consigliere comunale Maurizio Battistelli del Pd, il consigliere comunale Roberto Mambelli del PSI, il dott. Angelo Capriotti direttore di tre testate giornalistiche, l’ing. Lionello Lupi presidente dell’Associazione Liberi Professionisti di Pomezia, il sindacalista Antonio Parodi ed Antonio Pellone presidente provinciale Confcommercio, che come me hanno partecipato al convegno del 15 luglio 2016, ed hanno preso anche la parola rappresentando le loro idee o quelle delle loro associazioni in merito all’argomento in oggetto, ma che però, guarda caso, non sono stati affatto citati all’interno del vostro articolo.
Una dimenticanza a dir poco scorretta e forse anche strumentale così da rendere credibile la tesi della “riunione di corrente” che, sempre a mio avviso, non da concretezza della realtà dei fatti, anzi tutt’altro!!!
Preciso infine che il sottoscritto, pur apprezzando e sostenendo l’operato del Segretario nazionale Matteo Renzi e del Senatore Bruno Astorre, ed alcune iniziative del segretario comunale del Pd che a mio avviso dovrebbe però essere più presente e operativo sul territorio, non ha e non ha mai avuto la tessera del Partito Democratico”