Grazie all’opera dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, che dal 1933 organizza la Sacra Rappresentazione del venerdì santo, nei giorni scorsi è stata ripulita e riportata alla luce la collina che negli anni cinquanta fungeva da Golgota per le scene della Passione di Cristo di Sezze. Inoltre, i lavori di questi giorni hanno consentito il recupero e la ristrutturazione delle tre imponenti croci poste in cima a questa collinetta simbolo del calvario dei Gesù e dove, sempre negli anni cinquanta, veniva realizzata la maestosa scena della crocifissione. Le croci sono state ricoperte in legno e messe in sicurezza, mentre è stato rintracciato ed evidenziato il vecchio camminamento che dalla base del Golgota porta in cima alle croci. Infine, sono state ripulite e riportate al loro splendore le due grandi grotte carsiche naturali, poste lungo la strada che conduce all’interno del Teatro Sacro Italiano.
Il complesso fu realizzato negli anni cinquanta per iniziativa di Filiberto Gigli, allora presidente dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, per destinarlo ad ospitare le repliche estive della Sacra Rappresentazione. Allo scopo venne realizzata una struttura, con gradinate in grado di contenere fino a 12mila spettatori e la riproposizione del Golgota in cima a una collinetta naturale. L’ultima edizione di questo evento fu realizzata nel 1957, prima che il complesso fosse adibito a campo di calcio e, successivamente, reso inutilizzabile da lunghi lavori di ampliamento mai portati a termine.