Oltre agli arrestati, la Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà, per gli stessi reati, altre quattro persone, coinvolte nei fatti. Uno degli indagati, in stato di libertà, è attualmente ristretto presso il carcere di Torino per aver commesso una analoga rapina nel capoluogo piemontese.
In particolare il 28 maggio è stata perpetrata una rapina presso una gioielleria di Pontinia. I rapinatori, col volto travisato da mascherine chirurgiche e cappellini con visiera, hanno aggredito con efferata violenza il proprietario dell’esercizio commerciale e sua moglie, accoltellando l’uomo alle spalle e picchiando con ferocia la donna, riuscendo a trafugare un bottino costituito da diamanti ed oggetti in oro, del valore complessivo di 30.000 euro.
Poco dopo, i banditi si sono dati alla fuga utilizzando un’autovettura con targhe rubate.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura di Latina, si è basata essenzialmente sull’analisi delle immagini dei sistemi videosorveglianza del Comune di Pontinia e di quelli limitrofi. È stata così identificata una “batteria” di giovani rapinatori, incensurati, alcuni dei quali esecutori materiali della rapina ed altri funzionali all’organizzazione criminale sia in veste di basisti, sia per aver fornito un apporto logistico alla banda e per aver ospitato i malviventi in un appartamento a Latina, nella loro disponibilità.
In tale contesto, oggi sono state eseguite perquisizioni domiciliari e personali a carico dei due arrestati e di altre cinque persone, nel corso delle quali sono state rinvenute tre pistole a salve, prive del tappo rosso e del tutto simili a quelle in uso alle forze di polizia, nonché gli abiti indossati nel corso dell’efferata rapina.
Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di individuare altri che possano aver aiutato gli arrestati, avendo avuto questi ultimi la disponibilità di un covo, luogo dal quale i rapinatori sono partiti per la realizzazione del colpo e presso il quale sono tornati poco dopo, trovando rifugio per alcune ore.
Le indagini coordinate dai magistrati di Latina hanno evidenziato come la “batteria” avesse effettuato altri sopralluoghi e fosse in procinto di compiere ulteriori rapine in questa provincia.
Questa mattina, all’alba, l’attività di polizia giudiziaria è stata eseguita tra le città di Latina, Fondi e Napoli, da agenti della Squadra Mobile di Latina, con il supporto della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di Napoli.Al termine delle formalità di rito, i due arrestati sono stati trasferiti uno presso il carcere di Regina Coeli e l’altro presso il carcere di Poggioreale, a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.