Il suo caso aveva attirato l’attenzione di tutti i media dopo la plateale protesta che la 31enne commessa, a ottobre 2017, aveva inscenato all’outlet: si era incatenata denunciando il suo trasferimento, che riteneva essere una decisione ingiusta e punitiva. Da oltre un anno Valeria lottava per ottenere un diritto per sé e per le sue colleghe: la possibilità di avere una domenica libera a turno. La società, invece, ha sempre negato la presunta “punizione” motivando il trasferimento con ragioni esclusivamente organizzative e aziendali. In ogni caso, oggi le cose sono cambiate. «Valeria Ferrara ha vinto, ha stravinto – si legge in un comunicato dei Cobas – Le telefonate tra noi, frenetiche, forse incredule, qualche lacrima e tante grida di gioia. Valeria, mamma di un bimbo di neppure tre anni, ha protestato, lottato, sofferto e alla fine, dopo 7 mesi lunghissimi, ha vinto. Un esempio enorme per tutti. Un capolavoro». Francesco Iacovone, dei Cobas, ha voluto ringraziare anche i giornalisti che si sono interessati al caso: «Grazie. Grazie a tutti quelli che hanno scritto anche solo una virgola su questa vicenda. È anche grazie a loro che abbiamo vinto questa battaglia».