Il Lazio si pone al secondo posto in Italia, dopo la Lombardia, per numero di pendolari su treno (540.000 viaggiatori pendolari, +35% rispetto al 2008), che ogni giorno transitano sui 1.379 km di rete ferroviaria; un dato pari ad 2,5 milioni di spostamenti giornalieri della popolazione residente. Sono i principali dati che emergono dall`osservatorio Pendolari(a)Roma di Legambiente, presentato questa mattina dal Presidente Roberto Scacchi. “Apriamo questo osservatorio perché siamo convinti che a Roma e nel Lazio – ha detto Scacchi – vi sia bisogno di far sentire forte la voce di chi ogni giorno si muove nel traffico, impiegando ore per giungere ai luoghi di lavoro in condizioni spesso inaccettabili. È il momento di cambiare la mobilità a Roma. Vogliamo combattere la rassegnazione di chi pensa che non vi sia niente da fare, tra le difficoltà delle casse pubbliche e delle aziende, i tempi biblici dei cantieri. Ma vogliamo anche combattere quella che oggi viene chiamata sindrome dell` `annuncite`, per cui ogni giorno vengono presentati meravigliosi progetti di tram e collegamenti, salvo poi scomparire una settimana dopo e non vedere alcun cambiamento”. Secondo l`Osservatorio, tra il 2003 ed il 2014 la Regione Lazio ha privilegiato le strade con oltre 797 milioni (il 62,5%), poi le metropolitane con 424 milioni (il 33,2%) ed infine la ferrovia con 55 milioni (4,3%). A Roma poi i servizi di trasporti ferroviario sono suddivisi tra un sistema di 8 linee denominate FL gestite da Trenitalia e 3 linee ferroviarie, normalmente chiamate `ex concesse` gestite da Atac, tra le quali c`è la Roma San Paolo – Ostia Lido, che con i suoi 90.000 viaggiatori giornalieri è la tratta pendolare più frequentata d`Italia. Nel quadrante urbano poi la metropolitana è composta da 3 linee per una lunghezza di 53 km e la rete tramviaria copre, con 6 linee, appena 40 km. Le priorità per migliorare la mobilità e Roma secondo Legambiente riguardano innanzitutto la realizzazione di una regia unica per ripartire con la cura del ferro; porre quindi al centro delle priorità infrastrutturali la chiusura dell`anello ferroviario, raddoppi dei binari, prolungamento metro A e B, Linea C, chiarire la situazione della linea D; acquistare poi nuovi mezzi, progettare un servizio di autobus e tram veloce, protetto, integrato. Creare poi 1.000 km di corsie protette (ora siamo fermi a 112 e nel 212 erano addirittura 104). ed ancora, un piano per la riqualificazione delle stazioni e fermate, un centro storico pedonale ed accessibile che passi dalla pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali e dell`intera area archeologica.
24/03/2015