Manca il numero legale, così la maggioranza a 5 Stelle non ha potuto approvare il nuovo regolamento del consiglio comunale, delle commissioni consiliari e dell’accesso agli atti. Il documento, che è stato discusso nell’assise di ieri, richiedeva per l’approvazione il consenso dei 2/3 dei consiglieri (16 voti) ma l’assenza di tre esponenti del Movimento 5 Stelle (Monti, Picca e Castelmezzano) insieme all’uscita massiva dall’aula della minoranza hanno impedito che tale quota venisse raggiunta. Solo 12 i voti favorevoli all’atto, contro 13 assenti.
Il regolamento tornerà in aula entro i prossimi 30 giorni e, per essere approvato, dovrà ottenere per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta (50% + 1) dei consiglieri. Basteranno quindi 13 voti perché l’atto passi e il Movimento 5 Stelle potrà fare da sé. Ma la strada dell’approvazione del nuovo regolamento dell’assise di Pomezia è apparsa difficile fin dall’inizio. Centinaia gli emendamenti proposti dall’opposizione, che tuttavia non li ha presentati ufficialmente dichiarando di voler arrivare a una soluzione di compromesso con la maggioranza. Soluzione che è stata valutata dai 5 Stelle in un’interruzione di consiglio durata fino alla ripresa dell’assise, verso le 16.30, ma che alla fine non è stata raccolta. Il Presidente del Consiglio, infatti, ha dichiarato chiusa la discussione alla presenza di solo un paio di esponenti della minoranza. Il regolamento è andato in votazione con l’approvazione di alcuni emendamenti proposti da Roberto Mambelli, del Psi, e di Giuseppe Raspa del M5S.
La proposta pentastellata di modifica del regolamento è stata definita “antidemocratica” dal Partito Democratico di Pomezia. Contestata soprattutto la nuova modalità di composizione della commissione consiliare di controllo e garanzia, prima paritaria, che con l’approvazione dell’atto dovrebbe passare a tre commissari per l’opposizione e cinque per la maggioranza. Serviranno solo tre consiglieri per dichiarare valida la riunione e il potere di proposta degli argomenti dovrebbe risiedere esclusivamente nelle mani del Presidente del Consiglio comunale d’intesa – si legge – con i presidenti delle Commissioni consiliari permanenti.
I passaggi positivi del nuovo regolamento li esprime invece il Movimento 5 Stelle: «Con questo Regolamento, ad esempio, i consiglieri Comunali percepiscono i gettoni di presenza solo per l’effettiva partecipazione di minimo 75% del tempo dell’adunanza. Mai più passaggi fugaci in Consiglio o apparizioni istantanee in Commissione per prendersi il gettone e sperperare denaro pubblico. Commissioni Propositive e Consultive per permettere a tutti i consiglieri di lavorare per il bene della città portando avanti proposte fattibili e non chiacchiere. Durata degli interventi in Consiglio Comunale proporzionata alla specifica funzione del Consigliere nell’assise. Mai più inutili disquisizioni puramente accademiche, con sterili batti e ribatti, ma interventi politici mirati alla spiegazione ed al parere politico sul punto in discussione».