Sulla Roma-Latina ci sarebbero 19 milioni di danno da “mancato risparmio” subito dalla Regione Lazio secondo la procura contabile della Corte dei Conti.
Gli schemi illeciti che hanno portato alla lievitazione dei costi pubblici per la realizzazione dell’infrastruttura, secondo il sostituto procuratore Rosa Francaviglia, sarebbero sovrapponibili a quelli del Mose di Venezia. I lavori non sono mai stati avviati. Secondo l’atto di citazione “non si tratta di un’opera realizzata e non utilizzata o parzialmente realizzata e non ultimata, ma di un’opera fantasma e inesistente, per la quale sono state dilapidate risorse finanziarie rilevantissime”.
La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchiesta che vede coinvolti l’ex presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, l’allora assessore Giulio Gargano e una serie di dirigenti regionali: ad alcuni di loro viene contestata una condotta dolosa. Nel mirino è finita la società Arcea, partecipata al 51% dalla Regione Lazio e creata nel maggio 2003, che commissionò al Consorzio 2050 la realizzazione di tutti gli elaborati progettuali tramite affidamento diretto. Secondo il pm Francaviglia “la società venne costituita ad hoc per drenare risorse pubbliche per favorire il socio privato”.
Secondo Storace “i soldi li spese Marrazzo, ma dovrei pagare io? Trovo molto curioso che ci si svegli la bellezza di dodici anni dopo”.