Nel dettaglio è stata verificata la Visita Specialistica Endocrinologica (89.7), la Gastroscopia, la Colonscopia, l’Ecografia Addome Completo, l’Ecografia Tiroide/Paratiroide (prenotabile anche come Ecografia Capo e Collo), l’Ecocolordoppler Cardiaco a riposo o dopo Sforzo e la Risonanza Magnetica del Cervello e del Tronco Encefalico. Esami abbastanza ordinari ma che la sanità pubblica rende pressochè impossibili. Visita endocrinologica: 90 giorni di attesa a Velletri La visita Endocrinologica i cui tempi di attesa per legge non dovrebbero superare i 30 giorni, ad eccezione di qualche Asl, riporta tempi che variano dai 70 giorni circa dell’Asl Roma D( Poliamb.Ramazzini), ai 90 giorni circa di Asl Roma E (Lungo Tevere della Vittoria) e Asl Roma H (Poliamb.Velletri), ai 120 giorni dell’Asl Roma A (Poliamb. Rovani), ai 150 giorni del San Camillo Forlanini, ai 180 giorni circa di Sant’Andrea, sino ai 300 del Policlinico Tor Vergata, per terminare con l’Asl di Latina dove non è possibile prenotare questa visita. Gastroscopia: a Latina tra i 120 e i 300 giorni, indisponibile al RmH Per gli altri esami i tempi di attesa, salvo rare eccezioni, sono completamente fuori controllo. Per una Esofagogastroduodenoscopia, detta semplicemente Gastroscopia, non ci sono disponibilità nell’Asl Roma H, al San Giovanni, Policlinico Umberto I. Alla Asl di Latina si devono attendere dai 120 ai 300 giorni.
Colonscopia: niente da fare Sorte ancor peggiore per la Colonscopia, dove le disponibilità sono pari allo zero nel Policlinico Umberto I, San Giovanni Addolorata, Asl Roma H, Asl Roma C e Asl di Viterbo. Laddove è possibile prenotarla in molte strutture si attende 180 giorni circa presso l’Asl Roma F (Osp.San Paolo), Asl Roma G (San Giovanni Evangelista), 240 giorni circa presso il San Filippo Neri o l’Asl di Latina (San Giovanni di Dio – Fondi), in altre strutture occorre attendere oltre 300 giorni, stiamo parlando di Sant’Andrea, Nuovo Regina Margherita, Ospedale Sandro Pertini, al Grassi di Ostia. Ecografia addome: non prenotabile Per l’Ecografia Addome Completo si salva solamente Viterbo con l’Ospedale di Tarquinia i cui tempi di attesa sono inferiori ai 60 giorni previsti dalla legge. Per il resto delle strutture ospedaliere si parte da un minimo di 150 giorni ad un massimo di 330 giorni presso il San Filippo Neri e l’Asl di Latina (Luigi di Liegro – Gaeta) e Asl di Frosinone (Pontecorvo). Maglia nera per Asl Roma H, San Giovanni Addolorata, Spallanzani dove non è possibile prenotarla. Ecocolordoppler: 90 giorni ad Anzio Passiamo all’Ecocolordoppler Cardiaco a riposo o dopo sforzo. I dati variano dai 90 giorni dell’Asl Roma F (San Paolo Ospedale) e Asl Roma H (Anzio Ospedale), ai 180 dell’Asl Roma B (Presidio Bresadola), fino ad un anno circa del San Camillo Forlanini. Nessuna disponibilità per il San Giovanni Addolorata, Policlinico Umberto I e Asl Viterbo. Eco Capo e Collo: 1 anno a Latina Anche per l’Ecografia Tiroide-Paratiroide (Eco Capo e Collo) la situazione è drammatica; ad eccezione dell’Asl di Viterbo e all’Asl di Rieti: per questo esame si parla di un attesa che va da un minimo di 140 giorni presso l’Asl Roma A ad un massimo di un anno presso l’Asl di Latina (Dono Svizzero di Formia). Nessuna disponibilità per l’Asl Roma H. Risonanza magnetica: impossibile Ed infine la Risonanza Magnetica, un vero dramma. Nessuna disponibilità per una Rmn Cervello e Tronco Encefalico presso Asl Roma F, Asl Roma G, Asl Roma H, Asl Viterbo, Umberto I, Spallanzani, Asl Latina, Asl Roma A e Asl Roma E. Prenotabile solamente presso il Sant’Andrea o all’Asl di Rieti con una attesa di 240 giorni, al PTV con 250 giorni circa di attesa, 270 presso il Policlinico Casilino dell’Asl Roma B, 310 giorni presso il Sant’Eugenio dell’Asl Roma C o al Grassi dell’Asl Roma D, e San Camillo Forlanini per arrivare ad un anno di attesa presso l’Asl di Frosinone allo Spaziani.
La svolta dal 2014? Ora si attende di verificare i risultati dei provvedimenti adottati dalla Regione Lazio a partire da Gennaio 2014 i quali, se attuati, dovrebbero produrre i risultati sperati. Stiamo parlando dell’obbligo per le strutture ospedaliere pubbliche di estendere le loro agende al Re.cup per almeno il 60% e di includere nel circuito di prenotazione anche i privati accreditati per coprire l’eventuale richiesta dei cittadini che il pubblico non riesce a soddisfare. Cosa ancor più importante è il potenziamento del Dott.Cup che di fatto introdurrà l’obbligo di evadere le richieste urgenti entro le 72 ore. Fondamentale anche che la Regione Lazio ponga un freno ed un controllo alla Libera Professione, monitorando il volume di prestazioni e di denaro che ruotano intorno ad essa. È impensabile che si faccia concorrenza al Servizio Sanitario Nazionale offrendo nelle stesse strutture pubbliche prestazioni a prezzi anche inferiori al Ticket SSN con il risultato di spostare quel 25% dei paganti SSN verso l’Intramoenia (ricordiamo che il 75% nel Lazio sono Esenti, ossia non pagano il Ticket).