Per far risultare lecito il sistema di traffico di questi animali è sufficiente avere una licenza per mostre itineranti: regola formale che viene agevolmente raggirata considerando che molto spesso il noleggio non avviene a tale scopo. “Sono circa 50 i grandi felini, tra tigri e leoni, posseduti dal domatore di Latina, di cui quasi la metà, al momento dell’inchiesta, risultava noleggiata in Russia e Tunisia”, aggiunge l’onorevole Rizzetto, che sottolinea l’urgenza di “provvedere all’adozione di iniziative che ostacolino tali traffici svolti in danno a specie a rischio estinzione”.
L’Italia resta uno dei principali Paesi in cui si svolge il commercio di tigri in Europa. Tra l’altro, proprio nel continente europeo sembra venga fatto nascere l’85 per cento delle tigri poi immesse nel circuito commerciale globale”.