“Pronto, è il Maresciallo della Stazione Carabinieri di Fondi, suo figlio è trattenuto in caserma e servono 4500 euro per poterlo rilasciare”. È più o meno questo il tenore della telefonata ricevuta mercoledì 24 luglio da un’anziana donna di Fondi, classe 1937.
Comprensibile la confusione e la preoccupazione della 87enne. Il sedicente maresciallo della Stazione Carabinieri di Fondi sembrava infatti convincente nella sua ricostruzione dei fatti, avendo citato correttamente il nome e cognome del figlio.
La donna veniva indotta a credere che il figlio fosse stato coinvolto in un incidente stradale con colpa. Le veniva riferito che il figlio aveva investito una persona e per questo era trattenuto in caserma. Per poter ottenere la sua liberazione la donna avrebbe dovuto pagare 4500 euro.
L’anziana signora era preoccupata di non aver il denaro contante a disposizione, ma il falso maresciallo la convinceva a mettere insieme banconote, gioielli, carte di credito, titoli ecc., che sarebbe passato a ritirare immediatamente dopo.
Terminata l’inquietante telefonata, la donna, forse in preda al dubbio, aveva la prontezza di telefonare al figlio per sincerarsi delle sue condizioni. L’uomo si rendeva immediatamente conto della situazione e avvisava prontamente la Polizia.
L’arresto in flagranza
I poliziotti del locale Commissariato di Fondi sono subito intervenuti e hanno sorpreso in flagranza di reato un cittadino originario di Napoli. L’uomo aveva appena ritirato un plico dall’anziana signora.
I successivi accertamenti hanno consentito di ricostruire le modalità della truffa ordita dal falso carabiniere in concorso con altri complici.
L’uomo originario di Napoli è stato denunciato per truffa aggravata e possesso ingiustificato di un coltello. È stato anche sequestrato materiale ritenuto utile per ricostruire la rete dei complici.
Nei suoi confronti il Questore di Latina ha adottato un provvedimento di allontanamento immediato dal territorio del Comune di Fondi con divieto di ritorno per tre anni.
Le organizzazioni dietro alle truffe agli anziani: ognuno recita una parte
Il tentativo di truffa ai danni della donna di Fondi risponde ad uno schema classico di truffa agli anziani.
Le truffe agli anziani si svolgono infatti tutte più o meno con le stesse modalità. Esistono vere e proprie organizzazioni dietro questo ignobile reato, in cui ogni componente recita una parte.
In un’operazione di Polizia del 9 luglio, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Roma e del III Distretto Fidene-Serpentara, con il supporto della Squadra Mobile di Napoli, hanno arrestato 10 persone appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, rapine ed estorsioni aggravate ai danni di anziani.
I componenti, tutti di origine campana, si erano resi protagonisti di numerose truffe nei confronti di persone anziane, tutte realizzate con il classico modus operandi del “finto nipote” o di parenti in difficoltà economica.
Le modalità erano sempre le stesse: un soggetto effettuava la chiamata all’anziana vittima, prospettando un imminente pericolo per il familiare, evitabile solo con il pagamento di una somma di denaro o con la consegna di preziosi. A quel punto, carpita la fiducia del malcapitato, si presentava sull’uscio di casa un complice, pronto a riscuotere quanto richiesto al telefono. Gli indagati si spacciavano anche per direttori di uffici postali, corrieri e/o amici dei congiunti ai quali consegnare denaro o gioielli.
Il “canovaccio” del truffatore
Nel corso dell’operazione nelle tasche di uno degli arrestati sono stati trovati dei foglietti con su scritto il testo da recitare per effettuare le telefonate alle vittime, una sorta di “canovaccio”.
Gli agenti, nel corso delle indagini, hanno appurato che i membri dell’associazione, con base nel capoluogo partenopeo, avevano dei ruoli ben definiti: dai “promotori” ed “organizzatori” delle operazioni, ai “telefonisti”, incaricati di stabilire un contatto con le vittime, fino ad arrivare al ruolo di “esattore” che aveva il compito finale di recarsi presso le abitazioni degli anziani e riscuotere denaro o monili in oro.
L’organizzazione era attiva prevalentemente a Roma e in alcune province del centro sud come Lucca, Terni, Latina, Napoli, Avellino, Salerno e Lecce.
Contro le truffe agli anziani l’Arma arruola un testimonial speciale: Lino Banfi
Le truffe agli anziani sono purtroppo sempre più frequenti e sono particolarmente odiose in quanto prendono di mira persone fragili, lasciando in loro segni indelebili.
Oltre al danno economico e al trauma psicologico, le vittime subiscono, infatti, anche il senso di colpa e la vergogna per essere state raggirate. I truffatori approfittano proprio della sensibilità emotiva e della fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia, con i metodi più disparati.
Per aiutare gli anziani a difendersi dal pericolo delle truffe, l’Arma dei Carabinieri ha avviato una campagna informativa diretta proprio agli anziani. Il testimonial della campagna è il celebre attore Lino Banfi.
La scelta del “Nonno d’Italia” per trasmettere consigli utili a tutelarsi dai raggiri è stata ispirata dall’esigenza di avvicinarsi ancora di più agli anziani, scegliendo un personaggio loro vicino e che ispirasse loro fiducia. L’attore ha subito aderito all’invito dell’Arma dei Carabinieri.
Lino Banfi è protagonista di uno spot, in cui l’attore e il Comandante di Stazione del quartiere in cui vive mettono in guardia gli spettatori dalle truffe.
Nel corso di un dialogo con il “suo” Comandante di Stazione, Banfi racconta di alcuni suoi conoscenti che hanno subito truffe, per poi lasciare la scena al Maresciallo dell’Arma che esorta il pubblico a prestare massima attenzione e a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri chiamando il 112 N.U.E. (Numero Unico Emergenze).
Lo spot si conclude con l’invito a consultare il sito Carabinieri.it, in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle. Le tecniche adottate dai truffatori, infatti, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti: individuarli è il primo passo per difendersi.
Lo spot con Lino Banfi (Se non visualizzi correttamente il video clicca qui)
Incontri informativi nei luoghi di aggregazione degli anziani
Oltre a questa iniziativa, l’Arma ha anche realizzato una locandina che sarà affissa in tutte le caserme, nelle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani, nonché un opuscolo pieghevole da distribuire ai cittadini.
In maniera chiara e semplice, vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere vittima delle truffe tra i quali:
- attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti,
- diffidare dalle apparenze,
- limitare la confidenza su internet.
La campagna dell’Arma comprende anche incontri formativi in luoghi di culto, presso sedi comunali e strutture assistenziali/ricreative per anziani, con distribuzione di opuscoli informativi.
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