Al via il secondo processo sulla “Eco X” di Pomezia. A distanza di oltre cinque anni dal disastroso incendio che ha distrutto l’azienda di recupero rifiuti, da cui si sprigionò una nube tossica che per giorni minacciò Roma e provincia, a Velletri, davanti al giudice Laura Bonfantini, si trovano a rispondere del rogo le stesse aziende coinvolte e si è costituita nuovamente parte civile anche una donna di origine peruviana, residente a Pomezia, che nel 2017 finì in ospedale a causa dei disturbi che le aveva causato la nube tossica.
La donna, rappresentata dall’avvocato Francesco Falco, che da tempo è impegnato a cercare di far luce sulle cause del devastante incendio del 5 maggio di cinque anni fa, ha ottenuto che come testimoni vengano ascoltati anche due dirigenti regionali, Flaminia Tosini, impegnata all’epoca a gestire il settore rifiuti, e Manuela Manetti, anche lei al vertice degli uffici regionali.
Ammessi infine come testimoni pure l’ing. Giuseppe Fabiani, il dirigente comunale Renato Curci e l’ex sindaco di Pomezia, Fabio Fucci. Due anni fa, sempre per il rogo, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, condannò a tre anni di reclusione e a risarcire le parti civili Antonio Buongiovanni, l’amministratore della Ecoservizi per l’ambiente, la società che aveva preso in affitto la EcoX. Prossima udienza l’8 giugno dell’anno prossimo.