Poteva trasformarsi in una tragedia irreparabile il gesto di un detenuto nella casa circondariale di Velletri: l’uomo ha dato alle fiamme il suo materasso all’interno della cella, producendo così un’intensa nube tossica. Il rogo è stato tempestivamente spento con un estinore dall’agente di polizia penitenziaria di turno, che ha notato ben presto il cattivo odore e quindi denso fumo. Per fortuna solo tnto spavento, ma nessuna conseguenza per gli altri reclusi. Il detenuto che ha appiccato il fuoco ha riportato un principio di intossicazione. Immediate le dogliane da parte del sindacato di polizia pentineziaria Si.P.Pe., che punta il dito sulle drammatiche condizioni in cui versano le prigioni italiane, tra degrado, sovraffollamento, disumanità più volte sanzionata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo. «I 14 istitui penitenziari del Lazio scoppiano – afferma Carmine Olanda del Si.P.Pe. – nel carcere di Velletri il detenuto ha messo in seriopericolo la vita degli altri detenuti e degli agenti. È inammssibile che a fronte di circa 7mila detenuti nei penitenziari del Lazio, siano previsti solo 4.052 poliziotti».
12/02/2014