Goletta verde e Goletta dei laghi, salpate con il motto “Non ci fermeremo mai”, sono in tour in tutta Italia per verificare lo stato dell’inquinamento delle acque e in questi giorni tocca proprio al Lazio.
Le due storiche campagne di Legambiente – giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione.
Goletta verde
Goletta verde da oggi fino a martedì 11 luglio, ‘ispezionerà’ lo stato delle acque marine davanti la costa laziale. Per il momento i risultati dei monitoraggi sulle altre coste tirreniche hanno avuto andamenti altalenanti.
Bene la Sardegna, non bene la Liguria e malissimo la Toscana. E ora tocca appunto al Lazio.
Goletta dei Laghi
E secondo il calendario diffuso ad inizio stagione, sarà poi la volta della Goletta dei laghi , che dovrebbe essere nel Lazio tra mercoledì 19 e sabato 22 luglio, per visitare gli specchi d’acqua dolce laziali.
Non è dato sapere quali laghi saranno visitati con esattezza e in che giorno.
La speranza è che i risultati mostrino un miglioramento della situazione
Legambiente: non possiamo più attendere
“La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere – spiega Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente –. Lo dicono i dati di “Mare Monstrum” e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d’infrazione dell’UE attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro.
Le 5 proposte di Legambiente
È urgente procedere verso la piena ed effettiva depurazione delle acque reflue attraverso 5 azioni:
1) rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando l’intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione);
2) efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020;
3) rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale messe in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale, coordinato da Ispra (SNPA) e i controlli delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali;
4) regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e grigie, acque di sentina, ecc), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa;
5) promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e riciclo e per la migliore tutela del mare e della costa.
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