“Nel dispositivo e nelle motivazioni, il tribunale – spiega l’agenzia di stampa – si esprime sulla controversia che vede schierate contro la proprietà diverse associazioni locali. In particolare, la pronuncia basandosi su una consulenza tecnica d’ufficio, definita dal Giudice «esente da vizi di ordine scientifico e metodologico», ha chiarito che «non risulta alcun provvedimento amministrativo o giudiziale di costituzione della reclamata servitù» e che «gli atti di disposizione di tale area da parte dei precedenti proprietari, fino all’attuale società convenuta (Nova Lavinium srl), contraddicono l’invocata dicatio ad patriam del bene»”.
In questo modo, si esclude qualsiasi assoggettamento delle aree alla servitù pubblica di passaggio e si conferma la proprietà privata in capo alla Nova Lavinium.
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La prima conseguenza è che l’apposizione del cancello al varco d’ingresso al Borgo di Pratica di Mare, fortemente contrastata e stigmatizzata dalle associazioni La Lente e Latium Vetus, è legittima e “assolve anche alla funzione di protezione, tutela e sicurezza del complesso monumentale interamente privato, anche in considerazione degli importanti lavori di ristrutturazione in corso”.
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