Il cancello che dovrebbe tutelare il sito archeologico, di solito inaccessibile senza i dovuti controlli, è rotto e permette il passaggio. Il muro di cemento che dovrebbe sorreggerlo tocca appena sulla sabbia, ed è usato come stendi panni e persino reggi sedie, alcune delle quali incatenate alla ringhiera per evitare il furto (che neanche in un film di Totò e Peppino degli anni ’60).
E poi immondizia e plastica ovunque, sulla spiaggia accessibile ai bagnanti e, come si vede purtroppo dalle immagini, anche all’interno dell’area archeologica, a testimonianza del fatto che la zona che dovrebbe essere interdetta è in realtà frequentata da cittadini chiaramente maleducati. Nei giorni scorsi avevamo pubblicato una serie di immagini che testimoniavano come almeno sei coppie di giovanili poche ore, avevano scavalcato da via Fanciulla d’Anzio e fossero passati nei resti archeologici per arrivare in spiaggia. Mai come quest’anno il degrado del sito archeologico è stato così evidente.