Attività congiunte di controllo
Le attività congiunte di controllo del territorio, hanno portato al rinvenimento di alcuni esemplari di cinghiali abbattuti illegalmente, che stavano per essere trasportati altrove.
Il sopraggiungere delle Forze dell’Ordine e dei Guardiaparco ha disturbato i bracconieri che sono riusciti a scappare lasciando gli animali illegalmente uccisi sul posto, dove sono state identificate e sanzionate alcune persone per circolazione fuoristrada.
In campo anche la Asl Roma 6
Gli animali prelevati dai veterinari della ASL Roma 6, sono stati portati all’Istituto Zooprofilattico per gli esami autoptici atti ad individuare il tipo di arma utilizzata nell’azione di bracconaggio.
Nel frattempo proseguono le indagini volte a chiarire l’accaduto e a identificare i responsabili del gesto.
La fauna selvatica è un bene appartenente allo Stato e il prelievo illegale, riconosciuto come atto di bracconaggio, è perseguibile penalmente”.
Il Parco dei Castelli Romani
La funzione principale di un’area protetta è mantenere l’equilibrio ambientale del territorio cercando di aumentarne la biodiversità: i parchi naturali sono vere riserve ambientali create dalla natura e gestite dall’uomo, caratterizzati da variegati scenari paesaggistici, abitati da una moltitudine di specie animali e vegetali. I parchi naturali svolgono una duplice funzione: preservano la natura e contribuiscono a mantenere vive le usanze e l’artigianato, a proteggere le tipologie di insediamento che si sono sviluppate nel tempo.
Il Parco regionale dei Castelli Romani ha alle spalle una storia di grande consapevolezza, sensibilità, lungimiranza e senso civico: furono proprio gli abitanti dei Castelli Romani a raccogliere le firme per chiedere l’istituzione di un’area protetta che difendesse il patrimonio ambientale della zona dei Colli Albani.
La storia del Parco dei Castelli Romani inizia nell’aprile del 1975, quando si costituisce il “Comitato per la tutela del Tuscolo”: l’obiettivo è portare all’attenzione dell‛opinione pubblica le gravi minacce all’ambiente derivanti dall’incremento dell’edilizia, auspicando un intervento regolamentare da parte delle Amministrazioni.
Il 5 febbraio del 1977 oltre 2.000 persone marciano da Frascati al Tuscolo contro i progetti di lottizzazione, costringendo la giunta comunale di Monte Porzio Catone ad apportare una variante al Piano Regolatore Generale, rendendo non edificabile la zona boschiva oltre i 450 metri di altitudine. A distanza di pochi mesi, il 16 dicembre 1978, il Comitato elabora una proposta di legge regionale e chiede la predisposizione di apposite varianti di Piano per tutte le zone di elevato valore naturalistico e storico-archeologico destinate a essere urbanizzate. La proposta di legge non viene discussa dalla Giunta regionale ma nel 1980 il Comitato ha a sua disposizione un nuovo strumento per far sentire la propria voce: l‛iniziativa referendaria.
Il 23 aprile 1981 il Comitato presenta la proposta di legge di iniziativa popolare “Istituzione del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani”, raccogliendo in soli due mesi oltre 7.000 firme.
Grazie ai suoi abitanti, il Parco dei Castelli Romani fu infine istituito, con la Legge Regionale n. 2 del 13 gennaio 1984 allo scopo di tutelare l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei Comuni che occupano l’antico Vulcano Laziale, per contribuire al riequilibrio territoriale e allo sviluppo socio-economico delle popolazioni interessate.
A distanza di sette anni arriva la Legge 6 dicembre 1991 n. 394, legge quadro sulle aree protette, che detta i principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese (art.1). Riordinando l’intera materia delle aree protette, la L. 394/91 fornisce un quadro normativo comune a tutti i Parchi nazionali, introduce una precisa classificazione delle aree naturali protette, stabilisce le procedure per l’istituzione dei Parchi Nazionali.
L’art. 28 della L. 394/91 prevede per le Regioni l’obbligo di adeguamento della propria normativa alla legge quadro.
La Regione Lazio si è conformata alla normativa con Legge Regionale n. 29 del 6 ottobre 1997 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”.
Le finalità che la Regione Lazio persegue attraverso l’istituzione delle aree protette sono dettate all’articolo 2 della L. 29/97: “garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione delle aree protette nonchè il recupero e il restauro ambientale dei siti degradati”.
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