Il Tribunale Amministrativo della Regione Lazio, dopo 8 anni, gliel’ha riconosciuto pienamente.
Questi professionisti, impegnati ogni giorno a spegnere incendi ed a compiere operazioni di salvataggio a rischio della propria stessa vita in ogni dove, ed ora in servizio presso il Centro Aviazione dei Vigili del Fuoco di Ciampino, hanno ricevuto quindi dai giudici amministrativi il riconoscimento al diritto all’indennità di trasferimento, dopo che il Ministero dell’Interno aveva rigettato più e più volte la loro richiesta.
Ciampino, Ministero nega l’aumento a 24 elicotteristi dei Vigili del Fuoco
La questione ha radici nel 2016, quando, a seguito della riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato, gli elicotteristi in questione furono trasferiti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
La riforma, sancita dal decreto legislativo n. 177 del 2016, comportò l’assorbimento delle funzioni del Corpo Forestale da parte di altre forze, tra cui i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.
Questo trasferimento, che avvenne d’autorità, ha comportato per gli elicotteristi il passaggio dalla loro sede originaria di Roma Urbe al Centro Aviazione di Ciampino.
Secondo la legge n. 86 del 2001, coloro che subiscono un trasferimento d’autorità a una sede distante oltre 10 chilometri dalla precedente hanno diritto a un’indennità di trasferimento.
Tuttavia, il Ministero dell’Interno aveva negato questo diritto, sostenendo che, a seguito dell’assorbimento del Corpo Forestale, il trasferimento degli elicotteristi non rientrasse nei casi coperti dalla legge.
In particolare, il Ministero aveva fatto leva sull’interpretazione secondo cui l’assorbimento del Corpo Forestale equivalesse a una “soppressione” dell’ente di appartenenza, escludendo quindi l’indennità.
Il TAR riconosce l’indennità
Gli elicotteristi non hanno accettato il rifiuto del Ministero dell’Interno ed hanno deciso di rivolgersi al Tribunale Amministrativo, contestando l’interpretazione fornita dall’amministrazione.
La loro posizione è stata chiara fin dall’inizio: l’assorbimento non equivale a una soppressione del reparto, in quanto la sede operativa di provenienza, il C.O.A. di Roma Urbe, è ancora attiva, ora sotto la gestione dell’Arma dei Carabinieri.
Il Tribunale, esaminando il caso, ha stabilito che il trasferimento degli elicotteristi non può essere considerato una semplice dislocazione, ma rientra a pieno titolo nelle fattispecie previste dalla legge n. 86 del 2001.
La sentenza ha inoltre sottolineato come il trasferimento sia stato definitivo e non temporaneo, un elemento che rafforza ulteriormente il diritto all’indennità.
Ministero condannato
Il Ministero dell’Interno è stato condannato a pagare l’indennità di trasferimento, pari a trenta diarie di missione intera per i primi dodici mesi di permanenza, con una riduzione del 30% per i successivi dodici mesi.
A questa somma dovranno essere sottratti gli importi già percepiti a titolo di indennità di trasferta.
Il Tribunale ha infine respinto la richiesta di rivalutazione monetaria avanzata dai ricorrenti, in quanto non applicabile ai debiti di valuta come quello in questione.
Tuttavia, ha disposto la compensazione delle spese legali, riconoscendo la complessità del caso e la recente evoluzione giurisprudenziale.
Questa sentenza non solo pone fine a una lunga battaglia legale, ma potrebbe avere un impatto significativo anche su altri casi simili, stabilendo un precedente importante per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori trasferiti d’autorità.
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