Orari e Settori Coinvolti nello sciopero a Roma
Lo sciopero interessa principalmente la città di Roma dalle 8:30 alle 16:30.
Sono coinvolti i mezzi gestiti da Atac e le linee periferiche sotto la gestione di RomaTpl, ATI Autoservizi Troiani/Sap e Bus International Service.
Lo sciopero sta avendo ripercussioni a Roma e nel Lazio su bus, filobus, tram, metro e sulla ferrotranvia Termini-Centocelle, con interruzioni del servizio e cancellazioni di corse che dureranno molto porbabilmente per tutto l’orario di sciopero.
Chiusura delle linee Metro
A Roma sono completamente chiuse le linee metropolitane A, B/B1 e C, oltre alla ferrotranvia Termini-Centocelle.
Il disagio coinvolgerà quindi anche chi si muove abitualmente con la rete sotterranea, limitando ulteriormente le possibilità di spostamento in città.
Disagi su scala regionale alle linee bus
A livello della regione Lazio, lo sciopero coinvolge anche le linee Cotral-Astral, che gestiscono bus extraurbani e le linee ferroviarie Metromare e Roma-Nord. Anche qui vi sono numerosi disagi, che si sommano a quelli già previsti nella Capitale.
Servizi limitati e disagi accessori
Durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metro che sono eventualmente aperte, non viene garantito il funzionamento di scale mobili, ascensori e montascale.
I parcheggi di interscambio sono comunque aperti, mentre il servizio delle biglietterie online non sta subendo interruzioni.
Al contrario, il Contact Center di Roma Servizi per la Mobilità (0657003) non è operativo, aggiungendo ulteriori difficoltà per i cittadini in cerca di informazioni.
Motivazioni dello Sciopero
La ragione principale alla base dello sciopero è il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, una questione su cui i sindacati insistono da tempo, chiedendo migliori condizioni per i lavoratori del settore.
La forte critica allo sciopero dell’ADUC
Il Presidente dell’ADUC, Associazione in difesa di Utenti e Consumatori, Vincenzo Donvito Maxia ha diffuso un comunicato stampa piuttosto duro nei confronti sia dei sindacati che dei datori di lavoro, le cui lotte contrapposte hanno sempre come vittime gli utenti, specie nel settore trasporti:
Dichiara Maxia:
“Le motivazioni dello sciopero sono meno “notiziate” che non i disagi, ma sono sempre le stesse: mancanza di rinnovo dei contratti scaduti, maggiore sicurezza e – magari non ci credono neanche gli scioperanti, ma fa sempre effetto – “adeguamento salariale che permette di contrastare la perdita del potere d’acquisto causata dall’inflazione”… cioé: scala mobile.
Glissiamo sulle aspettative di scala mobile… che sarebbero la fine dell’economia di mercato… e domandiamo:
Che bisogno c’è di arrivare a forme estreme di manifestazione, come lo sciopero, per il rinnovo dei contratti e per il rispetto delle norme di sicurezza e/o il loro miglioramento quando dimostrano deficit?
Le parti giocano a sfinirsi una con l’altra, ed entrambe giocano sulla pelle dei consumatori, principali vittime dello sciopero, e a cui nessuno rimborserà nulla di viaggi e trasporti saltati o costretti a farli in modo più costoso, più caotico e più inquinante e dannoso per tutti (mobilità privata).
Un suggerimento per gli scioperi futuri: fate come i casellanti
Saremo più civili e rispettosi solo quando arriveremo ad avere datori di lavoro che rinnovino i contratti prima che gli stessi scadano e lavoratori (e sindacati) che manifestino il loro disappunto non penalizzando i consumatori.
Perché lo sciopero deve essere “assenza di servizio” e non penalizzare solo la controparte presunta inadempiente? Con l’astensione del lavoro da parte dei controllori dei biglietti, invitando quindi i consumatori – se lo ritengono opportuno – a non acquistare, pur viaggiando, i biglietti stessi?
Si pensi ai casellanti, nonché il blocco dei sistemi automatici di controllo, delle autostrade…. lo sciopero c’è ma gli utenti non sono danneggiati”.