La struttura è situata nel cuore del borgo gandolfino, a due passi dalla villa dei Papi e dal palazzo papale.
Castel Gandolfo, è abusivo il resort di lusso vista lago
Già c’era stata una prima sentenza del Tar del Lazio del 2018. Poi una seconda sentenza del Consiglio di Stato, secondo ed ultimo grado della Giustizia amministrativa, del 2023.
Ora, in ultimo, è arrivata la terza ed ultima conferma anche da parte del comune di Castel Gandolfo.
Gli uffici tecnici di Castel Gandolfo hanno difatti negato alla società G. srl proprietaria di V.D., la possibilità di ottenere una scappatoia legale verso la regolarizzazione della struttura, almeno questo è quanto riporta l’autorizzazione del settore Edilizia Privata n. 498 del 5 settembre.
Di recente, anche due ristoranti, sempre a Castel Gandolfo, sempre vista lago, sono stati dichiarati abusivi.
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La proprietà passa al Comune di Castel Gandolfo
Tecnicamente, si tratta di un “Diniego alla richiesta di compatibilità paesaggistica – così si legge nei documenti comunali e giudiziari – per la sanatoria delle opere edilizie abusive di cui all’ordinanza n. 7 del 2018, realizzate presso l’immobile destinato ad attività alberghiera e di ricezione turistica”.
La storia degli abusi edilizi ha radici lontane. Già nel 2008, il Comune aveva emesso un’ordinanza di demolizione per le costruzioni abusive realizzate presso la struttura, ma la società ha tentato più volte di sanare la situazione, presentando istanze per l’accertamento della compatibilità paesaggistica.
Tuttavia, il percorso si è rivelato tortuoso e infruttuoso.
Nel 2022, la G. s.r.l. ha avanzato una nuova richiesta di sanatoria, che è stata rigettata dall’ufficio tecnico comunale. L’elemento chiave della vicenda risiede nella mancata ottemperanza all’ordinanza di demolizione emessa nel 2008.
Secondo la legge, quando un proprietario non esegue un’ingiunzione a demolire entro i termini stabiliti, la proprietà dell’opera abusiva viene trasferita automaticamente al Comune.
Questo passaggio giuridico è avvenuto nel 2011, sancendo così il trasferimento dell’immobile al patrimonio comunale.
Nonostante le numerose integrazioni documentali presentate nel corso del 2023, la Commissione locale per il paesaggio ha respinto la richiesta di compatibilità, poiché le opere abusive non rientrano nei casi previsti dalla normativa vigente in materia di sanatoria.
Un’ulteriore conferma è arrivata con una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2023, che ha respinto l’appello della società, mantenendo in vigore la decisione del T.A.R. del Lazio.
Demolito o acquisito dal Comune di Castel Gandolfo?
Il resort, costruito in una zona di particolare pregio ambientale e sottoposta a vincoli paesaggistici, non rispetta le normative vigenti in materia edilizia e paesaggistica.
La Commissione paesaggistica comunale ha infatti sottolineato che le costruzioni non possono essere sanate. Questo in quanto non compatibili con il contesto ambientale tutelato dalla legge regionale e dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (P.T.P.R.).
Non avendo ricevuto osservazioni o opposizioni da parte della società in seguito al preavviso di diniego inviato a giugno 2024, l’amministrazione comunale ha confermato il diniego alla sanatoria.
Nessun cambiamento normativo o giuridico ha alterato la valutazione tecnica, che ha portato alla conclusione che le opere realizzate sono in violazione delle leggi urbanistiche ed edilizie.
Con questo atto, il Comune di Castel Gandolfo ha definitivamente sancito la natura abusiva dell’immobile.
La struttura, che gode di una posizione privilegiata con vista mozzafiato sul lago di Castel Gandolfo, è ora destinata a seguire il percorso stabilito dalla legge, che prevede la demolizione delle opere non autorizzate, a meno che il Comune non decida di tentare di acquisirlo.
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