Le strade interne del Consorzio ardeatino erano state acquisite a patrimonio comunale dalla precedente amministrazione Savarese, dopo 70 anni dalla loro realizzazione.
C’è una sentenza del Consiglio di Stato pubblicata il 21 luglio 2022 che ha stabilito che quelle strade sono di pubblico transito, ma con il cambio di amministrazione la sentenza non è stata fatta rispettare.
Comune di Ardea ordina la rimozione
In base all’articolo 7 della convenzione approvata dal Consiglio Comunale dell’allora Comune di Pomezia (oggi Comune di Ardea) n. 44 del 14 luglio 1955 che recita :
“…è facoltà del Comune di prendere in proprietà le strade medesime con esonero da qualsiasi obbligo di pagamento di corrispettivi ed indennità alcuna”
il Consiglio comunale di Ardea approvava la Delibera numero 46 del 19 luglio 2021.
Conseguentemente, con determinazione dirigenziale del 9 agosto 2021, veniva disposta la trascrizione al patrimonio comunale e la relativa immissione in possesso delle strade interne al Consorzio.
Successivamente, con ordinanza del dirigente Emanuele Calcagni, ora non più in servizio ad Ardea, il 23 marzo 2022 veniva ordinata la rimozione delle sbarre entro i 30 giorni. In caso di manifesta inottemperanza dell’ordinanza il Comune avrebbe provveduto alla rimozione, in danno del Consorzio.
Sia al Tar che al Consiglio di Stato hanno dato ragione al Comune di Ardea.
Spiega in una nota il Movimento 5 stelle oggi all’opposizione:
«A quasi un anno e mezzo da quella sentenza l’attuale Amministrazione non provvede alla rimozione delle sbarre, continuando ad impedire “..l’accesso al demanio marittimo (…) garantito alla totalità della cittadinanza.”».
La decisione se far rispettare o meno l’ordinanza era stata anche oggetto della campagna elettorale per le elezioni comunali di Ardea del 2022. Il centrodestra era contrario alla rimozione della sbarra.
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