Pomezia, rifiuti nel Parco di Decima Malafede, accanto ai laghetti
Questo grande impianto a rifiuti (tecnicamente si tratta di un biogas) servirà a trasformare i rifiuti umidi (ossia avanzi alimentari, sfalci erbacei ed affini). È stato autorizzato dalla Regione Lazio il 2 gennaio scorso. Poi pubblicato sul Burl (il bollettino contenente tutti i provvedimenti regionali) il 24 gennaio 2024.
In realtà, a bene vedere, si tratta ‘solo’ di una variante ad un progetto precedente. Già autorizzato dalla Regione Lazio nell’agosto 2020, quindi sotto la ex Giunta Zingaretti bis. Il primo progetto, quello già autorizzato, prevedeva che questo biogas ricevesse ‘sole’ 30mila tonnellate annue di rifiuti, ma non è mai stato realizzato.
I proponenti, ancora prima di avviare il cantiere, hanno chiesto difatti alla Regione Lazio una ‘variante sostanziale’ per raddoppiare i rifiuti in ingresso, ottenendo quanto richiesto e portando il quantitativo da 30mila a 65mila tonnellate annue. Il nuovo e secondo via libera è arrivato, come anzidetto, a gennaio scorso.
Interrogazione M5S
“I consiglieri regionali M5S – si legge in una nota stampa dell’M5S Lazio – hanno presentato un’interrogazione al Presidente Rocca e all’Assessore all’Ambiente in merito al rilascio del 2 gennaio scorso di un Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (P.A.U.R.) per la realizzazione di “un impianto per il trattamento di 65.000 tonnellate l’anno di rifiuti non pericolosi mediante digestione anaerobica, compostaggio e lombricocompostaggio”, nel Municipio IX del Comune di Roma Capitale, in località Solforata.
“Chiediamo alla Giunta regionale di fare chiarezza sull’area autorizzata che ricade nella riserva naturale di Decima Malafede e in una zona, Solfarata, già fortemente stressata da impianti di gestione dei rifiuti. Inoltre, subito dopo l’autorizzazione regionale, è stata pubblicata un’indagine di mercato di Ama per l’acquisto di un terreno destinato proprio a un impianto di biodigestione, che non è però previsto dal piano rifiuti di Roma. E stiamo parlando della stessa zona scelta da Gualtieri per costruire il suo mostro-inceneritore da 600mila tonnellate”, dichiara il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà.
“La Regione Lazio ha il dovere di rispondere ai residenti del IX Municipio, di Pomezia, di Ardea e dei Castelli Romani. Esasperati da anni di battaglie in difesa del loro territorio, considerato ormai il distretto dei rifiuti di Roma e dell’intera regione. Noi siamo accanto a loro da sempre e continueremo a sostenere le ragioni di cittadini che con grande senso di responsabilità hanno trasformato le loro città in comuni virtuosi, con livelli altissimi di raccolta differenziata, e che non possono pagare il prezzo della gestione fallimentare di Roma Capitale”, conclude Zuccalà”.
Sdegno di Valore Civico
“Il progetto in esame – ci spiega Giacomo Castro, consigliere comunale di Pomezia eletto con la lista civica Valore Civico – da realizzare al confine tra Roma Capitale e il Comune di Pomezia, ha ottenuto l’approvazione introduttiva nel 2020 dopo anni di ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato. A causa della scadenza delle misure di salvaguardia del Parco di Decima Malafede. Ad oggi, però, il Piano di assetto del Parco risulta approvato.
Ebbene, questo non ha impedito a chi ci amministra di rilasciare l’autorizzazione ad una variante che prevede il raddoppio dei quantitativi di rifiuti in ingresso. L’impianto non è stato ancora realizzato e l’area sulla quale è prevista la sua realizzazione sia afferente ad una Riserva naturale. Quella appunto, di Decima Malafede.
E’ cosi che tuteliamo l’ambiente e la salute dei cittadini? Realizzando enormi centrali di rifiuti dove sono le riserve naturali? Ce n’è abbastanza per dubitare dell’onestà intellettuale di chi ci amministra che dovrebbe tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Cosa che ci sembra messa all’ultimo posto”.
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