A lanciare l’allarme è Marco Marcocci, presidente di Confcooperative Lazio.
Senza adeguamenti di contratto, cooperative in ginocchio
Infatti il nuovo contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle cooperative attive nel comparto sociale e sanitario, circa 300 solo quelle di Confcooperative, prevede già da questo marzo un aumento degli stipendi del 13,41%.
Per il settore è sicuramente un riconoscimento importante, che aiuterà anche nella ricerca, sempre difficile, di manodopera qualificata.
Una buona notizia per i lavoratori, ma che in realtà si potrebbe tramutare in un incubo. Il rischio infatti è quello di perdere posti di lavoro.
L’aumento in busta paga provocherà per le cooperative interessate un incremento dei costi di 4 milioni di euro l’anno. E le cooperative laziali, già provate da pandemia, inflazione e tensioni geopolitiche non possono sostenerlo.
Al momento, infatti, tale aumento sarebbe tutto a carico delle cooperative. Se non si interviene subito ad adeguare i contratti con i committenti, diventa insostenibile.
In gioco c’è anche e soprattutto la qualità e l’esistenza stessa di servizi di assistenza per disabili, minori, malati, anziani e donne in difficoltà.
Senza una modifica dei contratti in essere, rischiano il posto 13mila professionisti.
Il grido d’allarme
Afferma Marco Marcocci, presidente Confcooperative Lazio:
«Per risolvere un problema se n’è creato un altro. Necessari sia il rinnovo del contratto che l’adeguamento salariale. Adesso però chiediamo che i committenti riconoscano immediatamente il sovrapprezzo.
Sottolineano i presidenti del comparto sociale e sanitario di Confcooperative, Luciano Pantarotto e Luciano Milanese:
“La situazione è così critica che non possiamo aspettare: gli aggravi partono a marzo sulle buste paga di febbraio. Confcooperative chiede il riconoscimento del valore del servizio».
Incontro Cooperative e Regione Lazio
Mercoledì 13 marzo alle ore 16, presso la Sala Tirreno della sede di Regione Lazio di piazza Oderico da Pordenone, si terrà un importante incontro a cui partecipano Confcooperative, Legacoop e AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane).
Saranno presenti Riccardo Varone, Presidente ANCI Lazio, e soprattutto l’ Assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, visto che la Regione Lazio è la principale coinvolta da questo problema.
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