Pomezia, sorgerà a Santa Palomba la nuova e 3^ isola ecologica ‘contro’ l’Inceneritore di Roma
Le prime due isole ecologiche comunali si trovano in via Cincinnato e via Boston. La terza sorgerà, per l’appunto, in località Santa Palomba. Un’area molto vasta che è suddivisa, territorialmente, fra tre comuni: Pomezia, la vicina e confinante Ardea, ed infine Roma Capitale.
Il via libera è arrivato lo scorso 24 gennaio, giorno in cui l’Ufficio tecnico comunale ha affidato ad un architetto di fiducia l’incarico di dare alla luce il progetto esecutivo della terza isola ecologica.
Una risposta alle scelte del sindaco Gualtieri
L’area di Santa Palomba, certo, si presta particolarmente ad ospitare un’isola ecologica. Ma il fatto che questa terza isola ecologica sorgerà proprio a Santa Palomba sembra una risposta ‘green’ e ‘sostenibile’ derl comune di Pomezia al modello di rifiuti basato sull’incenerimento che viene proposto invece dal primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri.
Parliamo, difatti, di due modelli di gestione dei rifiuti diametralmente opposti. Uno, quello basato sulle isole ecologiche adottato da Pomezia, da Ardea e da tanti altri comuni dei Castelli Romani, che prevede una maggiore consapevolezza dei cittadini e la differenziazione, a monte, delle materie prime, suddivise e smaltite nelle varie frazioni merceologiche. Un modello che prevede, a valle, il riciclo e il riuso delle stesse materie prime.
L’altro modello – quello della combustione su cui puntano Gualtieri e i suoi ‘sponsor’ politici – che si basa al contrario sul modello di partenza dell’indifferenziato, ossia la spazzatura buttata nel classico cassonetto stradale, che speravamo tutti di non vedere mai più nella vita. E poi, a seguire, sulla combustione dei rifiuti stessi negli inceneritori.
Un modello, quest’ultimo, che ci fa rabbrividire visto che, in natura, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutti si trasforma. Se l’inceneritore fosse confermato, le prossime generazioni sarebbero quindi costrette a subire i danni igienico-sanitari ed ambientali che questo impianto produrrà per i decenni a venire.
Questo, ovviamente, è quanto sostengono, in estrema sintesi, da mesi, numerosi deputati, senatori, sindaci e consiglieri regionali attivi nell’area di Roma sud. Con l’ausilio di numerosi tecnici dei vari settori: medico-sanitario, ingegneristico, chimico-fisico, etc.
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