Il Servizio Guardiaparco del Parco dei Castelli Romani è stato chiamato a deporre per l’attività di controllo sulle azioni non consentite della caccia, in un processo a carico di alcuni cacciatori, sorpresi a cacciare all’interno dell’area protetta, in quella fascia di territorio inserita nel confine del Parco nel 1998.
L’udienza ha visto riaffermata la validità dell’attuale perimetro del Parco: così il processo a carico dei cacciatori si è concluso con la condanna a carico degli imputati, 20 giorni di reclusione e 2.000 euro di ammenda, con sospensione della pena.
La caccia in Italia è possibile e regolamentata normativamente, ma non nelle aree protette che sono le uniche zone dove, sempre per legge, prevalgono la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità, il valore del paesaggio.
19/02/2014