L’agenda del governo guidato da Giorgia Meloni è questa, nonostante il pressing da cittadini, parti sociali e opposizioni per iniziare i lavori di quella che non sarà di certo una manovra facile. A farsi strada, negli ultimi giorni, è soprattutto la richiesta di rilanciare la previdenza complementare, con annesse agevolazioni fiscali e proposte per far salire i rendimenti.
Che cos’è la previdenza integrativa?
Prima di addentrarci nei meandri delle proposte politiche e delle possibili soluzioni, proviamo a fare chiarezza e a rispondere a una domanda: cos’è e come funziona la pensione integrativa? La pensione integrativa, complementare o privata, è un tipo di piano pensionistico che funziona come un’integrazione alla pensione pubblica fornita dallo Stato. Una sorta di investimento per il futuro, che permette agli utenti di mantenere uno standard di vita adeguato una volta raggiunta l’età pensionabile anche in quei paesi, come ad esempio il nostro, dove il sistema previdenziale rischia di non poterlo fare. Ecco, quindi, che i fondi pensioni offrono un’opportunità per accumulare risparmi aggiuntivi per la pensione, attraverso versamenti periodici e regolari.
Di pensioni integrative ne esistono diversi tipi come i piani pensionistici per gli under40 e quelli per gli over, i fondi pensione chiusi e quelli aperti, i piani di accumulo capitale oppure i piani individuali. Un investimento che è particolarmente importante visti i periodi di incertezza che ci ritroviamo a vivere dal punto di vista economico e politico.
Pressing sul governo
Un periodo difficile, in cui per forza di cose è necessario guardare altrove. Ne è convinta anche, Tiziana Tafaro, presidente del Consiglio nazionale degli attuari che è intervenuta nel corso dell’audizione alla “Bicamerale” di controllo sugli enti previdenziali: “Riteniamo che, al fine di rendere più efficace la conversione in rendita del capitale proveniente dall’accumulo previdenziale possa essere necessario valutare la costruzione di rendite della previdenza integrativa nelle quali ci sia una parziale condivisione di questi rischi con l’ente erogatore”.
L’idea è quella di scindere la rendita in più intervalli temporali, ipotizzando una formula temporanea per gli anni relativi alla speranza di vita e una rendita differita vitalizia, in cui il rischio assicurativo viene condiviso in maniera parziale con l’iscritto. Sempre durate l’audizione, Riccardo Realfonzo, presidente del principale fondo pensionistico italiano, il Fondo Cometa, specifico per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, ha chiesto di favorire gli investimenti nei fondi pensione, proteggendo i capitali investiti e offrendo una detassazione a chi decide di farlo.
Bisognerà aspettare l’estate, però, per avere novità a riguardo. In attesa di una riforma che possa mettere fine, una volta per tutte, al problema pensioni in Italia.