La vita di una società, circoscritta come quella pontina, scandita con vignette satiriche. Da una matita d’eccezione: Enzo De Amicis. Infatti, è il medico e politico di Latina a scandire la vita del capoluogo nell’ultimo anno e mezzo, così ricco di episodi e aneddoti in un tascabile godibile, che è già un cult. De Amicis ha raccolto i suoi umori, le sue riflessioni, le sue visioni diritte e imparziali dettate da un’oggettiva quotidianità attraverso un tascabile in cui rivive la satira di una società in continua evoluzione, anche se sarebbe il caso di utilizzare un termine più appropriato che risponde a involuzione, data anche la profonda amarezza di cui è costellata qualche vignetta, soprattutto in ambito politico.
Ma perché De Amicis ha voluto sintetizzare la vita attiva della sua Latina in vignette? “Perché credo che ad un certo punto, vista con angolazione diversa da quella che avevo come consigliere comunale, tante curiosità non potevano altro che scatenare ilarità e ironia. Ma molte vignette sono pregne di amarezza, prima di tutto come rappresentante istituzionale e come cittadino di una città in cui sono nato ed affermato professionalmente e socialmente. Poi tutta questa amarezza ha lasciato il campo ad una amara ironia”.
Così Enzo De Amicis, che a scuola fu espulso per disegni caricaturali verso i propri professori e conmpagni di classe, è oggi autentico veritiero termometro della società civile pontina, confezionando in maniera assolutamente obiettiva un centinaio di vignette ironiche e corrosive (ma mai volgari) che ritraggono alcuni aspetti più controversi della recente storia della città-capoluogo, scandendone i tempi, i modi, i topoi, le manie, i vizi privati e le pubbliche virtù. Un anno e mezzo così viene raccontato coi suoi personaggi e i suoi fatti salienti, strappando sorrisi e innumerevoli spunti di riflessione.
La vignetta di cui è più fiero raccolta in questo libro? “Quella su me stesso sicuramente. Perché prima di ironizzare sugli altri è indubbio che ci si debba confrontare davanti ad uno specchio ed accettare la satira su sé stessi”. L’aspetto che si è divertito ripetutamente a cogliere e quindi a disegnare? “L’odissea che ha contraddistinto l’epilogo dell’era Di Giorgi”. Con le vignette De Amicis strappa un sorriso, e “il sorriso che strappo quando faccio vedere una mia vignetta è l’applauso più sentito che posso ricevere. La forma della vignetta satirica è stata una scelta casuale ma che penso sia stata l’evoluzione naturale della mia vena artistica legata all’impegno sociale e politico”.
La carrellata di vignette satiriche non risparmia nessuno a livello politico, né a destra né a sinistra né altre componenti. La matita di De Amicis si sofferma in particolare sull’odissea vissuta dall’ex sindaco Di Giorgi prima della sua sfiducia, alla campagna delle primarie del Pd al vetriolo nella sfida tra Paolo Galante ed Enrico Forte, alla ‘rivoluzione’ del Movimento 5 Stelle e agli abboccamenti della Lega Nord; ma l’ironia sconfina oltre i confini del mondo della politica, abbracciando la sofferenza economica che vive la città capoluogo, in particolare soffermandosi sulle critica dell’isola pedonale, abbraccia il mondo del pallone e si lascia contaminare dalla cronaca nera, in particolare dall’operazione della Procura denominata Don’t Touch.