La mostra personale di pittura di Romualdo Corrado, patrocinata dalla Città di Nettuno, verrà inaugurata sabato 17 agosto alle ore 17.00 a Forte Sangallo. All’inaugurazione sarà presente il Commissario Prefettizio dott. Antonio Reppucci.
L’esposizione si terrà dal 17 al 25 agosto tutti i giorni (tranne il lunedì), dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00, ad ingresso libero.
“Arte senza Confini”, il mondo artistico e spirituale di Romualdo Corrado
La mostra che si terrà a Forte Sangallo a Nettuno rappresenta un viaggio nel mondo artistico e spirituale di Romualdo Corrado, un viaggio tra natura, spiritualità e musica.
L’artista infatti oltre ad essere un pittore di fama internazionale è anche compositore. In molti suoi quadri sono rappresentate sequenze di note musicali tratte da suoi componimenti.
È anche un uomo di profonda sensibilità religiosa. Molte suo opere si ispirano alla religione e sono collocate all’interno di chiese. Un suo quadro, raffigurante Santa Maria Goretti, è stato anche donato al Santo Papa Giovanni Paolo II quando andò in visita a Le Ferriere in occasione del centenario della nascita della santa di Corinaldo.
I temi universali che si incontrano in questo viaggio ideale nell’arte di Romualdo Corrado sono:
- musica e natura: opere che evocano l’armonia e la bellezza del mondo naturale;
- celebrazione della figura femminile: ritratti che esaltano la forza e la grazia delle donne;
- Il potere del perdono e dell’amore: riflessi artistici che invitano alla riflessione emotiva.
Il legame di Romualdo Corrado con Nettuno
Romualdo Corrado è nato a Lusciano, provincia di Caserta, nel 1942, ma vive ed opera Nettuno.
È un artista di fama internazionale che ha esposto le sue opere in numerosi Paesi, affermandosi come figura di rilievo nel panorama artistico contemporaneo. È con Nettuno e la sua gente però che il maestro Corrado ha un legame particolare.
Ex docente di Educazione Artistica alla Scuola Media Ennio Visca di Nettuno, ha formato numerose generazioni di studenti, che hanno ancora di lui un vivo e affettuoso ricordo.
Di recente ha suscitato una forte ondata di simpatia la vicenda che ha riguardato un’opera particolarmente rappresentativa del legame tra Romualdo Corrado e la città di Nettuno. “Il cammino dell’uomo moderno”, un grande pannello dipinto che il pittore aveva donato alla scuola, aveva rischiato di andare perduto nella demolizione dell’edificio scolastico, che è in fase di ricostruzione.
In molti si sono mobilitati per trovare una soluzione ed oggi quell’opera è salva e si trova nell’ufficio di presidenza dell’Istituto Comprensivo Nettuno IV, in via Ennio Visca, vicino alla stazione di Nettuno.
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Proprio quell’opera è rappresentativa di una tecnica pittorica particolare adottata dal maestro. Il pittore, che utilizza varie tecniche, tra cui olio su tela e acrilico, ha realizzato alcune sue opere su tele preparate con la sabbia di Nettuno. Un dettaglio che rivela il legame profondo tra le creazioni dell’artista e la sua città.
A Nettuno inoltre il pittore ha anche realizzato il ciclo pittorico sui temi del Nuovo Testamento e la Via Crucis che adornano le pareti della Chiesa di Sant’Anna.
Il legame con la Grecia e lo spirito olimpico
In questi giorni che vedono protagonisti i giochi olimpici, vale la pena ricordare che Romualdo Corrado ha realizzato anche una sua versione della celeberrima Nike di Samotracia, la statua della vittoria alata esposta al Louvre a Parigi.
Da sempre affascinato dalla Grecia antica, molto presente nelle sue opere, il maestro Corrado si è cimentato con una sua interpretazione della figura mitica della NIke, dopo averne approfondito il significato con il rettore dell’Università di Atene. La sua Nike si trova ora esposta al museo del Pireo.
Essa rappresenta un simbolo di vittoria e ispirazione per gli atleti e per chiunque affronti sfide personali.
La prima tela: un vecchio lenzuolo
In una piccola intervista a cura della figlia Carmen, Romualdo Corrado ha ricordato alcuni aneddoti particolari della sua vita d’artista.
Ha innanzitutto ricordato come la sua vocazione per la pittura sia nata presto, da bambino, e come la sua prima tela sia stata un vecchio lenzuolo bucato:
«Mi ricordo chiaramente quando avevo dieci anni. Una mattina mi svegliai e dissi a mia madre che volevo dipingere. Lei non sapeva cosa darmi per iniziare, perché non avevamo materiali per dipingere in casa. Non avevo mai espresso questo desiderio prima. Alla fine, presi un vecchio lenzuolo rotto con un buco e chiesi a mia madre se potessi usarlo per dipingere. Lei acconsentì e così posizionai il lenzuolo su un prato e iniziai a disegnare con gessetti, carbonella e i pochi colori che aveva lasciato il pittore che aveva dipinto e pareti di casa. Quella fu la prima volta che sentii che l’arte era la mia vera vocazione.»
La pittura come forma di riscatto
Per il pittore l’arte ha rappresentato una forma di rifugio e di riscatto. Nato in provincia di Caserta, in un contesto esposto alla violenza, dipingere è stata la sua via di fuga.
«Vivevo in un ambiente violento, in un paese dove era facile trovarsi coinvolti in situazioni difficili. In quel contesto, disegnare con la carbonella è diventato il mio rifugio. Ricordo di aver disegnato un cavallo, simbolo della mia lotta interiore e del desiderio di libertà. È stata un’esperienza tormentata ma anche gioiosa, perché mi permetteva di esprimere psicologicamente quello che vivevo, diventando io stesso quel cavallo.»
Un’opera difficile: I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse
Ogni artista ha avuto un’opera dalla genesi tormentata, che lo ha accompagnato in diversi periodi della vita, prima di giungere a compimento. Per Romualdo Corrado quell’opera è “I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”.
«Ho avuto difficoltà con un’opera in particolare: un quadro sull’Apocalisse. Ho iniziato a disegnarlo con i gessetti, ma non riuscivo a esprimere quello che sentivo dentro e questo mi portava molta frustrazione. Inoltre, durante un trasloco, il quadro è andato distrutto. Anni dopo, ho ripreso il progetto, incorporando elementi come le Torri Gemelle, anche se non direttamente legati alla mia
esperienza iniziale. Finalmente, sono riuscito a completare l’opera che ora è a casa.»
«È dalla necessità di affrontare il caos interiore che nascono le opere più autentiche»
Qual è il consiglio più importante che Romualdo Corrado sente di poter dare ad un giovane artista? Queste la parole piene di saggezza del Maestro:
«Impara a esplorare profondamente i tuoi sentimenti e a esprimerli senza paura. Non temere di affrontare e ricostruire il caos interiore, perché spesso è da quella confusione che emergono le opere più autentiche e potenti. Sii coraggioso nel mostrare la tua verità, anche se ciò comporta distruzione e ricostruzione continua. La libertà di esprimerti completamente può portare a scoperte
sorprendenti e a una connessione più profonda con te stesso e con il tuo pubblico.»
Una ricca galleria delle opere del maestro Corrado si può trovare sul suo profilo Instagram, sulla sua pagina web, o sul suo profilo TikTok.