Un neo di cui non ha fatto mistero neppure l’organo di revisione, precisando che “le ridotte capacità di pagamento” sarebbero da collegare alle “difficoltà di prevedere con sistematicità i flussi di cassa di parte corrente”. I magistrati sono così arrivati a battere sulla bassa capacità dell’ente di riscuotere le entrate proprie, come le sanzioni per le violazioni al codice della strada e il recupero dell’evasione tributaria. Nel 2011 sono state accertate sanzioni per infrazioni stradali pari a 623.636 euro, ma sono stati incassati soltanto 271.428 euro. Nel 2012 accertate sanzioni per 553.113 euro e incassati 121.693 euro.
Accertati poi, nel 2011, tributi evasi per 1.782.769 euro e riscossi 460.333 euro, mentre nel 2012 sull’evasione tributi sono stati accertati 1.497.716 euro e incassati 700.196 euro. Emerso, infine, che non sono state rispettate le norme sul denaro ottenute con le sanzioni per violazioni al codice della strada da destinare a interventi di interesse pubblico. La Corte dei Conti ha così ordinato al commissario Enza Caporale, alla guida in questi mesi del Comune, di risolvere il problema del disavanzo sostanziale che si è creato e di provvedere a rimuovere le criticità riscontrate, per evitare rischi al Comune.