Ai lavoratori dell’ARCA di Pomezia, che in maggioranza hanno un’età superiore ai 45 anni, non resterebbe altro che scegliere tra l’adesione alla proposta dell’azienda di trasferirsi a Poggibonsi o rassegnare le dimissioni e rinunciare al posto di lavoro; a sentire gli operai e i loro rappresentanti sindacali, l’eventuale trasferimento a Poggibonsi, che comunque implicherebbe un allontanamento coatto dalla famiglia e un sensibile aumento delle spese a carico dei lavoratori, potrebbe non garantire una immediata e duratura assunzione nella nuova azienda; la chiusura dell’ARCA, con le sue inevitabili ricadute negative sull’indotto, sarebbe un ulteriore grave colpo alle precarie condizioni economiche e sociali di Pomezia, che registra da anni una pesante perdita occupazionale e una crisi economica e sociale senza precedenti”.
I due deputati chiedono “se, i Ministri interrogati, intendano verificare il rispetto, da parte dell’azienda, delle procedure previste e delle norme vigenti in materia e adoperarsi, per quanto di competenza, per attivare un tavolo di confronto in merito a tale vertenza occupazionale, al fine di individuare possibili soluzioni in termini di mantenimento dei livelli d’impiego o, eventualmente, di un adeguato ricollocamento lavorativo”.