Si tratta, in sostanza, di un piano di rientro dai debiti elaborato – come nel caso di Pomezia – in presenza di una situazione di , come sottolineò più volte il collegio dei Revisori dei Conti. La procedura, cadenzata con termini perentori, richiede inoltre l’intervento della Corte dei Conti nelle varie fasi del piano. Una volta deliberato il bilancio di previsione 2013, già approvato dalla giunta e che dovrebbe passare all’analisi del consiglio comunale entro fine mese, l’amministrazione dovrà elaborare il piano di risanamento pluriennale della durata massima di 10 anni, compreso quello in corso. Una volta pronto e approvato dal consiglio, deve essere inviato alla Corte dei Conti e al ministero dell’Interno per il parere definitivo. Se la Corte e il Dicastero non dovessero approvare, «allora sarà inevitabilmente dissesto», ha avvertito Fucci. Il sindaco ha poi spiegato che l’esecutivo ha deciso di intraprendere la strada del risanamento per «non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. La legge già impone a tutti gli Enti la copertura totale dei servizi, come ad esempio la raccolta dei rifiuti, attraverso le imposte municipali e la dichiarazione di dissesto avrebbe peggiorato la situazione.
Per l’attuale amministrazione sarebbe stata sicuramente la soluzione più semplice, perché avrebbe accertato e fatto luce sulle responsabilità passate che hanno portato a questa drammatica situazione». Il riequilibrio darà inoltre la possibilità al Comune di accedere ad un fondo di rotazione «cioè ad un prestito da parte dello Stato ad un tasso agevolato e conveniente». Tanti però gli obblighi che dovrà rispettare l’amministrazione e tutti sotto lo stretto controllo della Corte dei Conti. «Dobbiamo ridurre i costi dei servizi, avere una gestione più oculata, portare avanti una lotta più dura ed efficace all’evasione fiscale. Su questo fronte sono stati incassati finora 7 milioni di euro a fronte di un’evasione accertata di Ici e Tarsu pari a 60 milioni». Il piano di riequilibrio insomma non “ingessa” totalmente l’amministrazione, che può anche pensare ad investire «in opere pubbliche – conclude Fucci – attraverso finanziamenti regionali e comunitari. Per questo abbiamo istituito un nucleo di persone che hanno il compito di fare da sentinella sui finanziamenti a cui è possibile accedere in modo da non perdere fondi importanti. Ne sono già stati individuati alcuni per l’edilizia scolastica e per i servizi sociali».