Riscuotevano l’assegno sociale dall’Inps pur vivendo in paesi stranieri come Marocco, Argentina, Polonia, Romania, Brasile. 370 le persone coinvolte, per un danno all’erario di oltre 10 milioni di euro. Tra i coinvolti ci sono anche persone di Aprilia, Terracina e Latina.
Nell’ambito del rapporto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’INPS, finalizzato a prevenire e reprimere truffe ai danni dello Stato, è stato individuato quello che la Finanza ha definito “un sistema di percezione indebita dell’assegno sociale”. Tredici mensilità (circa 450 euro al mese) ogni anno concessi ai cittadini italiani, comunitari (con iscrizione all’anagrafe comunale), extracomunitari (titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo), rifugiati politici ed apolidi (titolari dei rispettivi titoli di soggiorno) che abbiano compiuto 65 anni, siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia, abbiano soggiornato legalmente, in via continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale e che si trovino in condizioni economiche disagiate. Centinaia di cittadini, sia italiani che stranieri, dopo l’ottenimento dell’assegno sociale si erano trasferiti all’estero oppure erano sempre stati effettivamente domiciliati ‘oltre confine’, ma continuavano a riscuotere illecitamente l’assegno assistenziale attraverso l’accredito su conto corrente oppure ritornando saltuariamente in Italia al solo scopo di ritirare le somme allo sportello. Gli autori degli illeciti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato o hanno avuto una sanzione. Per l’anno 2016, sono stati accertati complessivamente 479 casi irregolari, di questi sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 370 persone. L’Inps ha provveduto alla sospensione o alla revoca dei pagamenti ancora in essere, procedendo all’avvio del recupero.