Oltre a una città più pulita, ad aiutare fortemente l’ambiente e a creare occupazione, i vantaggi economici per le tasche dei cittadini sono evidenti: da anni la tariffa TARI non aumenta, anzi diminuisce.
E per il 2024 l’amministrazione, guidata dal sindaco Lanfranco Principi, ha annunciato diminuzioni significative sulle bollette degli apriliani.
Grazie soprattutto all’individuazione di sempre più evasori, a veder diminuire la tassa saranno soprattutto le attività commerciali, ma anche le famiglie avranno la loro bella riduzione sulla Tari.
Ecco di quanto diminuisce la Tari ad Aprilia
Ecco le riduzioni delle tariffe rispetto al 2023, suddivise per categorie:
- Studi professionali -7,02% (riduzione da 7,26 euro/mq a 6,75 euro/mq)
- Laboratori artigiani -6,72% (da 6,25 euro/mq a 5,83 euro/mq)
- Uffici -6,69% (da 8,82 euro/mq a 8,23 euro/mq)
- Ristoranti -6,67% (da 20,53 euro/mq a 19,16 euro/mq)
- Bar -6,66% (da 15,47 euro/mq a 14,44 euro/mq)
- Utenze domestiche -4% (riduzione media calcolata)
Massima soddisfazione hanno espresso sia il sindaco Lanfranco Principi che l’assessore alle finanze Gemma Stampatore, che hanno rilanciato lo slogan “Pagare tutti per pagare meno“.
Gli effetti reali sulle bollette comunque si vedranno sulla rata di conguaglio.
Perché ad Aprilia diminuisce e in altri comuni aumenta
Come non de Il Caffè ci stanchiamo di dire ormai da più di 20 anni la raccolta differenziata Porta a porta fa bene a tutti: ambiente, occupazione, conti comunali e nazionali e anche alle tasche dei cittadini.
Ma se è così vantaggiosa, perché grandi comuni come Latina e soprattutto Roma faticano così tanto ad applicarla?
Decine di inchieste e sentenze della magistratura hanno accertato che i rifiuti sono il più grande affare della malavita organizzata, più della prostituzione, più del gioco d’azzardo, più della droga.
Ne sono sintomi evidenti anche i continui roghi di rifiuti vari che avvengono nel Lazio: non sono altro che chiari messaggi agli amministratori pubblici che non bisogna cambiare politica sui rifiuti e continuare a puntare su discariche e inceneritori.
Il mare di soldi che questo malato sistema produce va in larga parte nelle tasche di speculatori a cui nulla importa della salute e delle tasche dei cittadini.
I politici saranno così forti da non lasciarsi intimidire o, peggio ancora, comprare?
Confronto Porta aporta e inceneritore
Con il Porta a porta, al contrario, a guadagnarci sono proprio i cittadini. Perché è un sistema che permette un maggior controllo dell’evasione, cioè è molto più facile individuare quegli evasori che coi cassonetti invece potrebbero fare il comodo loro.
E i soldi risparmiati dai Comuni diventano risparmi sulla bolletta, come succede da anni ad Aprilia. I vantaggi sull’ambiente e la civiltà di una città sono evidenti, basta farsi un giro per le strade di Roma e confrontarle con quelle di Aprilia o degli altri comuni che applicano il Porta a porta.
Inoltre Aprilia guadagna con la vendita del materiale riciclabile e ha anche potuto assumere personale per lo svolgimento di un servizio così capillare.
Questo avviene in tutte le città dove è stato adottato il Porta a porta.
L’inceneritore servirebbe invece una città che non vuole differenziare, che butta tutto ancora nei cassonetti
E il risultato è evidente (vedi Roma): la situazione è sempre più drammatica, con situazioni ai limiti dell’emergenza ambientale, sporcizia ovunque, falde acquifere a rischio, città invasa dagli animali, evasori difficili da individuare e bollette Tari che aumentano di anno in anno.
La lobby del “brucia e interra”, disinformazioni e minacce
Le lobby della speculazione vogliono farci credere che i problemi si posso risolvere costruendo inceneritori sempre più grandi e discariche sempre più estese.
Per fare questo investono molto denaro cercando di comunicare questi messaggi, cercando di confondere i cittadini più “plagiabili”.
Ci propinano favolette che parlano di impianti che non inquinano, quando invece c’è uno studio della Regione Lazio che certifica l’aumento dei tumori fino anche al 100% per chi abita nel raggio di 5 chilometri dalle discariche (per chi è oltre non is sa).
Ci mostrano immagini del termovalorizzatore di Copenaghen, dove persino si può sciare e mamme e bambini che giocano tranquilli, senza specificare però se ci sono studi che confermano la sicurezza di tale ciminiera e nascondendo che gli stessi danesi hanno deciso di iniziare la dismissione dell’impianto.
Purtroppo quando ci sono di mezzo interessi così forti delle organizzazioni malavitose si arriva anche ad atti intimidatori di estrema gravità.
Come appunto i roghi di rifiuti che puntualmente si accendono e persino atti atroci, come racconta in verità la storia dell’omicidio ancor oggi senza colpevoli del parroco di Borgo Montello Don Cesare Boschin.
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