Lunedì 22 giugno Virginia Carugno, 22 anni, apriliana doc, ha conseguito il diploma di laurea denominato “Bachelor of Science in Artificial Intelligence”. In pratica si tratta del primo corso triennale che si occupa esclusivamente di Intelligenza Artificiale tenuto da una università statale che giunge a conclusione.
Intelligenza Artificiale, primo corso in Italia
Un corso interamente tenuto in lingua inglese. Ed infatti anche la discussione della tesi di laurea si è tenuta in inglese.
Virginia Carugno ha presentato uno studio particolare nella materia attinente il corso di Logica, dal titolo “Possibilistic Linear Temporal Logic”. Difficile tradurre in italiano il concetto che lo studio ha espresso: possiamo solo dire che si è trattato di una nuova lettura nel campo della logica, delle probabilità e le possibilità. Uno teoria innovativa che ha già suscitato un certo interesse nel mondo accademico.
Il corso di laurea triennale è il primo in Italia di questo genere e fa capo nominalmente all’Università di Pavia, ma in realtà è tenuto da 3 atenei lombardi. Oltre a quello pavese ci sono anche l’Università Bicocca e l’Università Statale di Milano.
Un progetto che sta riscuotendo un enorme interesse, con richieste di partecipazione da tutto il mondo. Per i 180 posti disponibili ogni anno vengono vagliate infatti migliaia di domande. Di rilievo anche il fatto che circa la metà arrivino da ragazze.
Un progetto iniziato appunto 3 anni fa, con centinaia di ragazzi che in questi 3 anni si sono cimentati in materie come informatica, matematica, fisica, logica, statistica, neuroscienze, ma anche psicologia, filosofia e diritto. Proprio perché l’aspetto dell’Intelligenza Artificiale non è soltanto ‘tecnico’, ma comprende un lato umanistico che non è certo secondario.
Già erano presenti in alcune università italiane percorsi di studio indirizzati all’Intelligenza Artificiale all’interno di altri corsi di laurea come informatica o ingegneria, ma questa triennale è in assoluto la prima laurea specifica in Intelligenza Artificiale, interdisciplinare e interateneo.
Il percorso di Virginia: da Aprilia a Pavia/Milano
Virginia Carugno arriva a Pavia nel 2021 e viene ammessa al neonato corso, fresca del suo 100 e lode ottenuto alla Maturità classica presso il Liceo Meucci di Aprilia.
Non sono stati facili i 3 anni in Lombardia, ci racconta, anche perché essendo un corso ‘sperimentale’, le 3 università impegnate hanno faticato un po’ a coordinarsi. Ogni semestre veniva svolto a Milano o a Pavia, alternativamente, e si può immaginare la difficoltà per i ragazzi fuorisede anche solo di trovare una stanza per dormire nel capoluogo lombardo.
Dopo aver inanellato una serie impressionante di 30 e lode nei vari corsi (“ma non sono tutti 30 e lode” ci tiene a precisare), ha concordato l’argomento della tesi con il Professor Peñaloza Nyssen Rafael, partendo proprio da una brillante intuizione che ha poi sviluppato in una originalissima teoria nel settore della logica, dal titolo “Possibilistic Linear Temporal Logic”.
Questi ragazzi l’unica strada per l’Italia
Delle centinaia di iscritti nel 2021, solo in 8 sono riusciti a laurearsi in questa prima sessione di luglio. Altri ne verranno a settembre e nelle successive sessioni, ma la selezione è stata fortissima.
In molti infatti hanno abbandonato gli studi, viste anche le difficoltà incontrate. Ma tra i prossimi laureati ci sarà anche un altro ragazzo di Aprilia, si tratta di Giovanni Miranda, 22enne.
È giusto riportare anche i nomi degli altri ragazzi laureati in questa sessione: Amelia Bertolaso, Dario Carretta, Matteo Giorgi, Mattia Moro, Cedric Liam Landsmeer, Andrea Lolli e Lorenzo Uttini. Tra gli otto laureati ci sono stati ben sei 110 e lode.
I Professori della Commissione di Laurea hanno tenuto a specificare di essere rimasti impressionati dal livello di preparazione di questi ragazzi.
A due giorni dalla laurea ai ragazzi erano già arrivate delle proposte di lavoro da importanti aziende del settore. Ma tutti, ci risulta, hanno deciso di proseguire gli studi.
Gli studi possono proseguire con la laurea magistrale in “Artificial Intelligence for Science and Technology”, con sede amministrativa a Milano-Bicocca e la laurea magistrale in “Human-Centered Artificial Intelligence”, con sede amministrativa alla Statale.
Ma Virginia ha optato per una scelta differente: frequenterà al Politecnico di Torino i corsi della laurea magistrale in “Quantum Engineering“, ovvero ingegneria quantistica, uno dei temi principali dove le nazioni del mondo si giocheranno nei prossimi anni la supremazia scientifica e culturale. Molti degli altri ragazzi sono già all’estero, tra Svizzera, Spagna e Inghilterra.
I grandi assenti, Ministero dell’Università in testa
Questi ed altri ragazzi sono le punte di diamante del domani della nostra nazione. Sappiamo già oggi che il futuro (ormai arrivato) di un paese si gioca proprio sulla capacità di mettere questi ragazzi nelle condizioni di sviluppare la conoscenza di cui sono portatori e soprattutto innovatori.
Per l’Europa e l’Italia questa sembra oggi essere l’unica carta da giocarsi in uno scacchiere mondiale dove il “vecchio mondo” sta restando sempre più indietro.
Eppure non sembra che i nostri governanti abbiano ben capito questa cosa, probabilmente troppo legati a schemi ormai superati di geopolitica internazionale.
Alla sessione di laurea l’assenza di un rappresentante istituzionale si è sentita forte. E qualche critica c’è stata anche nei confronti degli stessi tre atenei.
Nelle aule storiche di Pavia è stata fatta la storia della scienza. Hanno insegnato Alessandro Volta e Lazzaro Spallanzani, ha studiato Leonardo Da Vinci e si dice abbia frequentato i corsi, pur non iscritto, persino Albert Einstein, nel periodo in cui era appunto residente a Pavia.
Con aule cariche di cotanta storia, non si è riusciti ad organizzare una cerimonia degna dell’importanza di questo avvenimento e dal Ministero dell’Università non c’è stato alcun segno di presenza.
Purtroppo è sempre maggiore la distanza tra la realtà rappresentata dai nostri brillanti giovani e le strutture universitarie, a partire proprio dal Ministero stesso. Per questo perdiamo tutte le migliori menti, che emigrano e sono costrette a farsi onore all’estero.
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