A tutti gli effetti un impianto di trattamento di rifiuti, l’ennesimo ad Aprilia. Sarà realizzato da Acqualatina in via del Campo, accanto all’attuale depuratore.
È stata la stessa Acqualatina a chiedere di interrompere l’iter autorizzativo in Provincia per sottoporre il progetto direttamente alla Valutazione di impatto ambientale in Regione Lazio.
Gli altri enti coinvolti
Da coinvolgere ci sono numerosi enti.
Oltre al Comune di Aprilia e la stessa Regione Lazio, ci sono anche l’Arpa per le emissioni odorigene, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, il Consorzio di bonifica Lazio sud ovest, il Genio Civile, il Ministero della Cultura per gli scavi archeologici, il Dipartimento dei Vigili del fuoco e Snam rete Gas, visto che in quella zona passa la condotta del metano che va spostata perché interferisce con l’impianto.
Intanto, Acqualatina ha fatto sapere di aver accettato il preventivo di circa mezzo milione di euro per spostare la condotta del gas ed evitare dunque interferenze.
E poi ci sono gli espropri: l’area su cui sorgerà l’impianto di trattamento fanghi ricade in parte nel perimetro del depuratore e in parte su aree private di Aprilia.
L’investimento totale è di 10 milioni di euro di fondi Pnrr sia per l’impianto di via del Campo che per l’altro di Minturno in località Pantano. Una volta a regime, l’impianto tratterà 6.500 tonnellate di fanghi l’anno.
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I dubbi del Comune di Aprilia
Il Comune di Aprilia già a febbraio aveva sollevato alcuni dubbi:
“Il territorio comunale, in materia di rifiuti urbani, è già è interessato dalla presenza di impianti di trattamento autorizzati per una capacità largamente superiore al quantitativo complessivo dei rifiuti urbani prodotti nell’ambito ottimale di riferimento nella Provincia di Latina.
Se si considerano i soli impianti autorizzati al trattamento della frazione organica e del secco residuo la capacità è pari a 600.000 tonnellate l’anno a fronte di 280.000 tonnellate l’anno di rifiuti urbani complessivi prodotti in tutta la Provincia di Latina”.
Con i fanghi, Aprilia invasa dai cattivi odori?
C’è poi il problema dei cattivi odori.
“Con riferimento alle emissioni odorigene – si legge nella comunicazione del Comune – si rileva la presenza, nel raggio di 1.000 metri, di altri impianti aventi un rilevante impatto odorigeno quali: un impianto di depurazione, un impianto a biomasse ed un impianto di compostaggio.
Sebbene la soluzione progettuale preveda l’ingresso di fanghi stabilizzati e soggetti ad un processo di disidratazione preliminare presso gli impianti di depurazione, nonché il convogliamento e filtraggio dell’aria esausta attraverso un biofiltro, si ritiene necessario un approfondimento sull’impatto odorigeno della nuova attività mediante uno studio previsionale che consideri l’effetto cumulo con gli altri impianti esistenti”.
Aprilia senza ‘difese politiche’
Bisogna tenere presente anche la situazione politica di Aprilia.
Con il sindaco e il Consiglio Comunale ormai non più in carica per le note vicende giudiziarie, Aprilia in pratica si trova senza ‘difese politiche’, senza cioè il peso di amministratori eletti che possano intervenire presso gli altri Enti ‘superiori’, o anche le segreterie provinciali e regionali dei partiti per difendere la città da questo continuo assalto al territorio.
Il Commissario prefettizio nominato, come consuetudine in tutta Italia, si limita solitamente ad una amministrazione ‘tecnica’. È molto difficile che metta bocca in vicende avallate da organi politici superiori.
È quasi scontato che quasi nessuno si farà sentire in Provincia o in Regione per difendere la causa di Aprilia, che continua a subire le decisioni prese dall’alto di filiere politiche che mai hanno difeso Aprilia.