A firmare l’ordinanza è stato il Commissario Straordinario Paolo D’Attilio alla guida del Comune di Aprilia, dopo le dimissioni di Lanfranco Principi per le note vicende giudiziarie.
In particolare la semina e la coltivazione di fave e piselli è vietata nel raggio di 300 metri in linea d’aria dall’abitazione ubicata nel Comune di Aprilia in via Apriliana [OMISSIS], e dagli edifici scolastici dell’IC “Garibaldi, per i plessi “Campo del Fico” in via Apriliana e “Niccolò Copernico” in via dei Rutuli. Presso questi due plessi scolastici di Aprilia studieranno infatti per l’anno scolastico 2024/2025 dei soggetti affetti da favismo.
I particolari dell’ordinanza
I proprietari/utilizzatori dei fondi ricompresi nel raggio di 300 m dall’abitazione ubicata nel Comune di Aprilia in via Apriliana [OMISSIS], e dagli edifici scolastici dell’IC “Garibaldi, per i plessi “Campo del Fico” in via Apriliana e “Niccolò Copernico” in via dei Rutuli, sui quali vengono esercitate eventualmente le coltivazioni suddette, devono provvedere ad eliminare del tutto il tipo di coltura in questione nel termine di giorni 7 (sette giorni) dalla data di pubblicazione dell’ordinanza datata 12 settembre 2024.
Gli operatori esercenti attività commerciali ricadenti nella porzione di territorio soggetta all’ordinanza, sia in sede fissa che nelle aree pubbliche autorizzate, in forma itinerante e non, che pongono a qualsiasi titolo in vendita fave e piselli freschi, hanno l’obbligo di esporre detti prodotti esclusivamente mediante pre-confezionamento in contenitori chiusi e sigillati e di darne corretta pubblicità mediante l’apposizione di cartelli di dimensioni minime di 30 x 40 cm con la seguente dicitura “Avviso per i cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo: in questo esercizio commerciale sono in vendita (sono esposte) fave fresche”.
Cos’è il favismo
Il favismo è un’anomalia genetica che interessa alcuni enzimi contenuti nei globuli rossi.
Nel soggetto affetto da favismo, detto fabico, si registra la carenza o la riduzione della funzione di un enzima (sostanza in grado di accelerare e facilitare le reazioni chimiche dell’organismo) chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD). La carenza dell’enzima comporta gravi conseguenze a livello degli eritrociti (globuli rossi), poiché il G6DP risulta essenziale per il corretto funzionamento e la sopravvivenza degli stessi.
L’assunzione di particolari alimenti e sostanze potrebbe inibire l’enzima G6DP, determinando conseguenze gravissime per l’organismo, tra tutte l’emolisi acuta (ovvero la distruzione improvvisa dei globuli rossi) con ittero o crisi emolitica.
Il favismo è il più comune difetto enzimatico umano, presente in oltre 500 milioni di persone nel mondo e 400 mila in Italia.
Al fine di tutelare i soggetti fabici residenti sul territorio comunale, i sindaci sono chiamati ad adottare provvedimenti ordinatori che vietino la semina e la coltivazione di fave e piselli nell’intorno dei luoghi di residenza e frequentazione stabile dei soggetti affetti.
La normativa prevede infatti che al fine di ridurre il rischio da eventi che possano costituire pericolo per la salute umana, l’iniziativa economica privata possa essere ristretta per motivi di interesse generale. L’esigenza di tutelare la salute pubblica, ancorché riferita a un solo soggetto, costituisce infatti interesse generale da soddisfare.
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