Il problema ad Aprilia però è ben più serio in quanto alcuni studenti non solo non hanno i docenti, ma non hanno proprio le aule, anzi non hanno proprio una scuola in cui andare!
Immaginate presentarvi il primo giorno nella scuola che avete frequentato fino allo scorso giugno e trovarvi buttati fuori.
Questo è quanto è accaduto ad alcuni studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo e Nello Rosselli di Aprilia.
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Il caso degli studenti del Rosselli di Aprilia che si sono ritrovati, a sorpresa, esclusi
“Buttati fuori” è un’iperbole, non molto lontana dalla realtà.
Alcuni studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo e Nello Rosselli di Aprilia, infatti, del tutto ignari di essere stati esclusi dalla loro scuola, il primo giorno non sono stati fatti entrare. Sono stati rimandati direttamente a casa, senza nemmeno avvisare le famiglie. Molti di loro sono studenti minorenni.
La Dirigente Scolastica Antonietta De Luca in una una comunicazione pubblicata sul sito istituzionale ha lamentato la mancanza di spazi per poter accogliere la numerosa popolazione studentesca.
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L’annoso problema della mancanza di spazi per gli istituti di istruzione superiore ad Aprilia
Che la mancanza di spazi per gli studenti di Aprilia sia un problema, lo si sa da tempo.
Già alcuni anni fa un nutrito numero di studenti rischiò di non essere ammesso alla classi prime del Liceo Meucci di Aprilia per mancanza di aule. Da allora la politica, a parte tante belle parole, ha fatto poco o niente per dotare la città di Aprilia di un ulteriore polo di istruzione superiore.
Nonostante si parli spesso della necessità di istituire un terzo polo ad Aprilia, la sua numerosa popolazione studentesca è ancora costretta al pendolarismo verso le città limitrofe.
Ma il caso del Meucci all’epoca riguardava i ragazzi che volevano iscriversi al primo anno di liceo (per la cronaca: vennero poi tutti accolti). Il caso del Rosselli quest’anno è più complesso e presenta punti oscuri, poco comprensibili.
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Lo strano caso del Rosselli di Aprilia che ha escluso i ripetenti
All’Istituto di Istruzione Superiore Carlo e Nello Rosselli di Aprilia a non essere ammessi non sono stati gli studenti in entrata, che non hanno trovato posto. Sono stati esclusi studenti già iscritti in quell’istituto, ma bocciati. Dal primo al quinto anno di corso.
E, cosa ancor più grave, se le voci che circolano dovessero essere confermate, tra questi ragazzi ci sarebbero anche studenti tutelati (teoricamente) dalla legge 104, che (sempre teoricamente) dovrebbero avere la precedenza su tutti.
La mancanza di aule è certamente un problema e ben fa la Dirigente Scolastica ad appellarsi alle istituzioni, che non si muovono se non quando c’è il caso eclatante. Ma la mancanza di regolamenti e comunicazioni chiare riguardano l’organizzazione scolastica.
Criteri di ammissione poco chiari: i bocciati non dovrebbero avere la precedenza?
Mancanza di spazi a parte, non sembra normale che le famiglie non siano state avvisate con alcuna comunicazione dell’esclusione dei propri figli dalla scuola. Averlo scoperto solo dopo che gli studenti sono stati rispediti a casa o aprendo il Registro Elettronico, trovandosi revocate le credenziali, non depone per un’amministrazione molto trasparente.
Non sembra inoltre che sul regolamento di istituto sia presente una clausola che preveda l’esclusione dei ripetenti in caso di classi sovraffollate. Anzi, tra i criteri prioritari di ammissione, dopo quello di essere residenti nel comune di Aprilia, c’è quello di essere «studenti interni non promossi per la prima volta che non abbiano avuto sanzioni disciplinari gravi (=sospensione)». Possibile che tutti gli studenti esclusi avessero ricevuto sanzioni disciplinari gravi?
E se il primo criterio prioritario di ammissione è l’essere residenti ad Aprilia, in ordine di vicinanza del domicilio di ciascuno dall’Istituto, come è possibile che siano state accettate iscrizioni di non residenti, a scapito dei residenti?
Comprensibile lo sconcerto di studenti e famiglie. Qualcuno deve dare dei chiarimenti. La mancanza di spazi non può essere la sola risposta.
Sospesi in un limbo fino al 31 ottobre
Agli esclusi è stato detto che entro il 31 ottobre sarà data loro una risposta. Non è chiaro cosa dovrebbero fare questi ragazzi fino a quel giorno. Cercarsi un’altra scuola? Molti istituti, già contattati, hanno detto di non avere posto.
Particolare non da poco, visto che fino ai 16 anni la frequenza scolastica è obbligatoria.
Chi garantirà a questi studenti quello che è un loro diritto, anzi un obbligo?
Aprilia senza tutele politiche: chi darà voce agli studenti?
Oltre al danno, la beffa: Aprilia in questo momento è anche priva di una guida politica. Chi rappresenterà le istanze del territorio presso le sedi competenti?
Bella domanda.