«A nome dell’intera comunità professionale del “Rosselli” sono ad esprimere sconcerto, amarezza e indignazione per gli strumentali attacchi rivolti all’istituzione scolastica sull’onda della comprensibile e condivisibile preoccupazione delle famiglie degli alunni che, nostro malgrado, rischiano di non poter essere accolti in aule già sature, per via della carenza di spazi posta da anni all’attenzione degli organi competenti», scrive la dirigente in una comunicazione pubblicata sul sito web della scuola.
«E respingo con forza e determinazione gli attacchi alle professionalità di docenti, amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori scolastici, direttore dei servizi generali e amministrativi e dirigente scolastica in accordo con la presidente del Consiglio d’istituto e con i quasi tremila genitori e tutori che in queste ore osservano con rispetto, educazione e stile i tentativi che stiamo con ogni mezzo ponendo in essere per non lasciare nessuno degli studenti fuori».
«Contiamo sull’intervento degli Enti»
«Contiamo ancora sull’intervento degli organi competenti, affinché si possa provvedere insieme, nel più breve tempo possibile, a trovare una soluzione adeguata alle esigenze delle famiglie nell’interesse dei giovani di Aprilia tenendo presente le delicatissime tematiche dell’inclusione e dell’integrazione», aggiunge la professoressa Antonietta De Luca.
«Chi tenta inutilmente di innescare il conflitto in seno alla comunità scolastica sarà presto smentito dalla compattezza di una scuola unita, impegnata, attiva e responsabile. A questo indirizzo orientiamo il silenzio concentrato di chi lavora».
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Il nodo del problema: gli studenti ripetenti in attesa
La polemica di questi giorni verte sulla non-riammissione a scuola di studenti che non hanno superato, anche solo per la prima volta, l’anno scolastico. Per alcuni di loro, ad oggi non c’è la possibilità di iniziare la scuola. Peraltro senza che la famiglia abbia ricevuto alcuna comunicazione scritta. Lo si è appreso per caso entrando nel registro elettronico che invece ha negato loro l’accesso.