Il dramma di Anna Maione
Anna Maione è deceduta a gennaio dello scorso anno a causa di un improvviso malore, sopraggiunto mentre era a casa: “aneurisma celebrale” diagnosticheranno poi i medici che non hanno potuto fare nulla per salvarla.
Il dramma di Anna aveva sconvolto tutta la comunità di Campoleone, anche perché la ragazza era molto conosciuta: amante delle studio, della pallavolo e della bici.
La sua bici era rimasta lì, nell’androne del palazzo dove abitava, e nessuno aveva avuto il coraggio di spostarla.
Le parole del padre
Ora, il padre di Anna, ha denunciato sui social il fatto davvero incredibile, con un lungo intervento:
“Oggi, qualche brav’uomo si è introdotto all’interno del palazzo dove abito da 19 anni ( non era mai successo prima).
Cosa gravissima che ha rubato la bici appartenuta alla mia piccola Anna, non avevo avuto il coraggio di spostarla dal posto in cui l’aveva parcheggiata ( all’interno di un palazzo non all’aperto).
Premetto che non è la bici che mi ricorda mia figlia, ma questo gesto mi ha profondamente colpito.
Non mi sento di puntare il dito contro nessuno, non sarebbe giusto.
Ma nell’ultimo periodo la mia strada è diventata veramente invivibile…
La comunità di Campoleone è un po’ come una famiglia ci conosciamo un po’ tutti e siamo in qualche modo molto uniti.
Sono sicuro che se qualcuno ha visto qualcosa avrà la gentilezza di comunicarmelo.
Confido nelle telecamere, ma non per recuperare la bici ma per denunciare questa brutta piaga….”
Il web si mobilita
In risposta il web si è mobilitato amplificando l’avvenimento e aggiungendo la preghiera all’autore di tale incomprensibile gesto di fare un gesto di umanità:
“Si chiede alla mano furtiva di chi ha compiuto questo gesto scellerato di mettersi una mano sulla coscienza e di riconsegnare anche in maniera anonima l’oggetto trafugato utile soprattutto a tener vivo il ricordo della povera Anna…”
Forse l’autore del ‘furto’ non era a conoscenza della storia di Anna, forse ne era a conoscenza, ma non ha pensato alle conseguenze del suo gesto. Qualunque possa essere il motivo che ha spinto qualcuno a rubare quella bici, ora è difficile che possa non sentirsi obbligato a restituirla.
Il padre di Anna, un carabiniere, naturalmente ha sottolineato anche il lato legale della vicenda, ovvero la volontà di rendere il quartiere meno insicuro. Ma non si può non pensare all’enorme dolore che possa comunque provare per un gesto così irriverente verso una giovane che ci ha lasciato in maniera così tragica.