Il corteo, partito con solenne silenzio da P.za del Popolo intorno alle ore 18, girando per P.za San Marco, i giardini Falcone e Borsellino e tornando di nuovo al punto di partenza, ha iniziato a far sentire la propria voce via via che avanzava e sempre con maggiore concitazione, gridando all’unisono alcuni slogan del tipo “guai guai a chi ci tocca, ci difenderemo con la lotta”, oppure armeggiando pentole, cucchiai e qualsiasi strumento a disposizione in un atto di protesta collettiva.
Durante l’evento sono inoltre seguite canzoni varie che hanno accompagnato tutto il corteo nel loro percorso in un accomunamento di voci, cori e forte emozione.
Uno sciopero globale, questo, che investe non soltanto la sfera lavorativa della donna, ma tutti gli ambiti in cui ella si muove, un’azione forte a 360° nonché una rivolta nei confronti della società patriarcale vigente responsabile del fenomeno del femminicidio.
In questo momento di grande dolore e sgomento per tutto gli episodi di violenza che stanno prendendo sempre più piede, le donne sono scese in campo per urlare a squarciagola il proprio valore e il proprio diritto alla tutela.
Augusta Calandrini