Le due indagate, di 30 e 28 anni, erano state sorprese mentre cercavano di rubare i chewing gum, del valore di 233 euro, e indagate con l’accusa di tentato furto aggravato. Dalla Procura, però, è poi partita il 14 novembre 2016 la richiesta di archiviazione del procedimento, ritenendo che il fatto fosse di particolare tenuità. Nulla di grave insomma. Nulla per cui valesse la pena fare un processo. La società Esselunga si è opposta, ma il giudice per le indagini preliminari, l’11 maggio scorso, ha ritenuto inammissibile l’opposizione e archiviato l’inchiesta, concordando con gli inquirenti sulla “particolare tenuità del fatto, l’assenza di precedenti penali delle indagate e il modesto valore della merce”. Un decreto che non è bastato a far demordere Esselunga, che ha fatto ricorso in Cassazione, vedendosi ora accogliere le proprie ragioni. I legali della società hanno sostenuto che quanto accaduto non era cosa da poco, che il furto era sicuramente volto “alla rivendita non autorizzata di gomme da masticare”, che non era un gesto finalizzato a “sopperire a un urgente bisogno” e che il danno, se le due indagate fossero riuscite a mettere a segno il furto, non sarebbe stato esiguo. I ricorrenti hanno inoltre specificato che il gip non aveva preso in considerazione le loro richieste di altre indagini, utili ad ascoltare il personale addetto alla vigilanza del supermercato testimone del tentativo di furto, e che non fissando un’udienza aveva privato l’azienda del diritto al contraddittorio. Ragioni ritenute valide dalla Suprema Corte, che ha annullato l’archiviazione e rinviato gli atti al gip di Latina per riconsiderare la vicenda.
Aprilia: un furto non per necessità
Rubano 233 € di chewingum, la Procura archivia ma il supermercato non si arrende
La giustizia non si ferma davanti a un chewing gum. Esselunga non ha accettato l’archiviazione dell’inchiesta su due giovani di nazionalità romena che hanno cercato di rubare 94 confezioni di gomme da masticare nel supermercato di Aprilia. E la Cassazione ha ora dato ragione alla società, annullando il decreto di archiviazione e rinviando gli atti al gip del Tribunale di Latina.
09/03/2018
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