Tuttavia, l’amministratore delegato, Andrea Montevecchi, ha annunciato una rivisitazione del piano industriale alla luce della forte perdita registrata ad ottobre di circa 20 milioni di euro sul fatturato, per la probabile revisione del prontuario, per rinnovati meccanismi di accesso al mercato dei farmaci innovativi e per le gare sui farmaci equivalenti da parte delle Regioni, che potrebbero essere approvati con gli emendanti della legge di stabilità. Inoltre, i progetti di ricerca in fase avanzata non hanno dato, secondo i vertici Sigma Tau, i risultati sperati. A questo si aggiunge «la perdita di fatturato dovuta all’indicazione fuori rimborso dell’Eskim (per il post-infarto) e la drastica riduzione della produzione dell’Eurartesim su quanto preventivato», si legge sul comunicato della rsu.
L’azienda, insomma, rimane in forte difficoltà. I sindacati, dal canto loro, hanno ribadito e sollecitato il colosso farmaceutico ad attuare il piano industriale, ottimizzando al massimo i tempi, per il rilancio dell’azienda. Le parti sociali hanno poi ribadito quanto già sostenuto al tavolo di Unindustria: «l’urgenza – spiegano – di avviare relazioni sindacali avanzate che vedano la rsu partecipe e attiva nel processo di attuazione del piano industriale». Un’esigenza riconosciuta anche dall’amministratore delegato e dalla direzione dell’azienda che ha espresso la volontà di aprire tavoli di confronto con la rappresentanza sindacale unitaria interna al colosso farmaceutico. Le parti torneranno a confrontarsi a febbraio 2014.