Dall’analisi e dalle parole degli assessorati competenti esce fuori una situazione non così emergenziale, almeno su scala castellana. È vero, non mancano le situazioni critiche, ma tutto sommato poteva andare peggio. Fermo restando che anche nelle poche realtà in cui l’amianto è presente, i governi cittadini si stanno rimboccando le maniche, magari sperando in qualche finanziamento regionale che sinora non è arrivato. Come a Velletri, dove è l’assessore ai Beni Comuni Andreozzi a fare il punto: «La situazione più importante riguarda la scuola elementare Marcelli, in pieno centro cittadino e frequentata da più di 500 alunni. Il tetto della palestra, frequentata anche da atleti della società sportiva di arti marziali, ha la copertura in eternit. Per la sua sostituzione occorrono circa 150mila euro. Abbiamo richiesto più volte un finanziamento alla Regione.
L’ultima volta rispondendo al bando sul “decreto del Fare” che citava proprio queste situazioni: il finanziamento non è stato concesso. Ora abbiamo chiesto di utilizzare un ribasso d’asta di un finanziamento regionale di 5 anni fa per la manutenzione scolastica. Probabilmente non ci sarà concesso neanche questo». Situazioni senz’altro più rosee a Genzano e Rocca di Papa, dove – stando alla comunicazione proveniente dai due Comuni – non emerge nessun problema legato alla presenza di amianto. Un po’ come ad Albano Laziale ed è l’assessore all’istruzione Alessandra Zeppieri ad assicurarcelo. Notizie positive giungono anche da Ariccia: «L’ultimo plesso che presentava presenza di eternit lo abbiamo bonificato nella scorsa primavera», fanno sapere dalla città del Bernini. Stesso percorso pure per Ciampino, dove l’ex assessore Testa conferma che «scuole come Nobile e Bachelet, che presentavano tali problematiche, sono state bonificate tempo fa». Positivo lo stato dell’opera a Lanuvio: «Nelle 5 scuole comunali (Rodari-Campus, Terracini, Galieti, Bellavista, Marianna Dionigi) non ci sono problemi legati alla presenza di amianto negli stabili – spiega l’assessore Andrea Volpi -.
L’amministrazione ha presentato diversi progetti di richiesta di finanziamento per la messa in sicurezza degli edifici più vecchi, in particolare per la messa in sicurezza della Dionigi. Attualmente abbiamo dei problemi nella scuola Terracini (inaugurata nel 2007) a causa di infiltrazioni d’acqua. Stiamo ultimando il computo metrico per intervenire d’urgenza anche su quest’ultima scuola». Nella vicina Lariano Caliciotti comunica che non c’è nessuna emergenza eternit nei plessi scolastici. Cosi come nella piccola Nemi: «I nostri edifici comunali, scuole, centri anziani e uffici – sostiene il primo cittadino Bertucci – non vivono questo tipo di questione. Amianto che invece è presente nelle discariche abusive, che intercettiamo nei sentieri, sulle rive del lago, nei parcheggi». Non male infine Castel Gandolfo: «Non ci sono problemi di eternit nelle scuole – rimarca la sindaca Monachesi-: avevamo dei cassoni dell’acqua che però abbiamo dismesso e isolato. Proprio in questi giorni ho firmato una richiesta di contributo alla Regione per trasferirli. Ci tengo a sottolineare che quei cassoni non danno nessun problema per la salute ambientale e collettiva: sono chiusi da tempo e sostituiti con altri idonei».
A MARINO SCUOLE TRA TOPI E SCARAFAGGI
Gli alunni di Marino tra topi e scarafaggi. Succede anche questo alle pendici castromeniensi dei Castelli Romani. Due episodi deprecabili accaduti nei plessi marinesi hanno riacceso l’attenzione di famiglie e amministratori su un tema, quello igienico-sanitario, sentitissimo in città. Il primo fatto in ordine di tempo si è verificato alla Silvestri di Castelluccia, piccola frazione di mille anime. A raccontarlo è direttamente la mamma di un alunno dell’istituto: «Il giorno 21 ottobre, dopo che si era diffusa la voce della presenza di topi nella Silvestri – racconta Claudia – ho mandato una e-mail all’assessore Esposito per chiederle informazioni ufficiali. Molto gentilmente l’assessore, si è messa subito a disposizione, rassicurandomi che erano stati già fatti interventi di derattizzazione. Dopo esattamente un mese, ovvero il 21 novembre, entrando a scuola abbiamo trovato una parte transennata con dei banchi con escrementi di topo. Ho scritto nuovamente all’assessore, la quale nel pomeriggio ha anche fatto una riunione per spiegare quali azioni fossero in programma». Questa la risposta telematica della Esposito: «Già da alcune settimane siamo intervenuti per la derattizzazione, ma evidentemente non è servito a risolvere il problema. Pertanto abbiamo deciso di bonificare la parte retrostante la scuola con taglio dell’erba per poi proseguire con il taglio del canneto. Ci auguriamo di poter risolvere così questo grave e spiacevole problema nell’ottica di una reciproca collaborazione che, come già le accennavo, ha come unico e fondamentale obiettivo il far studiare il più possibile i nostri ragazzi in luoghi sani e sicuri». Ora si rimane in attesa di capire se, come e quando l’amministrazione si attiverà per la derattizzazione interna del plesso: forse durante le vacanze di Natale approfittando dell’assenza degli scolari? Vedremo. Il secondo fattaccio, invece, si è verificato qualche giorno fa presso la scuola Verdi, dove nel piatto di un alunno si è materializzato uno scarafaggio morto. A lanciare il tam tam sui social network il segretario Idv Comandini: «Come è possibile che accada una cosa del genere? Le verdure sono lavate correttamente? I locali sono a norma? È raccapricciante». Dal Comune di Marino si dicono profondamente dispiaciuti per l’episodio dell’insetto rinvenuto nella mensa: «Il fatto è grave e merita di essere approfondito per capire con chiarezza cosa sia effettivamente accaduto. Per questo abbiamo attivato una procedura di autocontrollo che permetta agli organi competenti di effettuare i dovuti rilievi nel centro cottura di via della Repubblica, dove comunque, da una prima analisi, non sono state rilevate situazioni anomale. Solo in questo modo sarà possibile capire l’origine del problema. In ogni caso abbiamo deciso di sospendere, in maniera cautelativa, la fornitura di bieta e spinaci surgelati da parte della ditta di distribuzione nell’attesa che gli organi preposti chiariscano l’origine di quanto accaduto. La zona mensa e il centro cottura sono state comunque sottoposte, di concerto con la Multiservizi, a una disinfestazione contro roditori e agenti striscianti». In questi giorni Palazzo Colonna è in attesa delle analisi sui campioni prelevati dall’azienda sanitaria.